L’autorità garante della concorrenza e del mercato bacchetta il consorzio farmaceutico Coifal e solleva dubbi circa la legittimità nella costituzione del consorzio stesso realizzato dalla triade di Comuni laziali Gaeta – Bracciano – Castel Madama. Il parere negativo circa la legittimità del consorzio è arrivato a seguito di un esposto – o meglio una richiesta di chiarimenti – da parte degli attivisti del comitato “Cittadini di Bracciano in movimento”.
Secondo l’autorità garante, infatti, esistono problematiche di natura concorrenziale, in quanto pur trattandosi di una farmacia comunale, si è scelto di riconoscere al socio privato, la Laziofarma spa, l’80 percento dell’investimento e quindi dell’introito. Per questo motivo non può considerarsi valida la procedura dell’affidamento diretto “della gestione – si legge nella nota – delle farmacie comunali tramite la semplice adesione dei Comuni che ne sono titolari (avendo esercitato il diritto di prelazione ex articolo 9 della legge 475/1968) al Consorzio Coifal“. Insomma se si costituisce un consorzio pubblico dove la maggioranza delle quote sono private, vuol dire che il pubblico sta favorendo un privato che altrimenti dovrebbe affrontare una regolare gara pubblica.
Così, dopo le furiose polemiche che hanno riguardato in particolar modo i Comuni di Bracciano – che è poi stato sciolto alcune settimane dopo la costituzione del Consorzio – e Gaeta, dove le procedure sono state esperite all’oscuro del Consiglio comunale che ha poi chiesto chiarimenti, ora arriva la stangata dell’autority.