Gaeta, Sel: “La pista ciclabile spezzatino”

Gaeta si accinge a raggiungere un nuovo primato: la realizzazione della pista ciclabile a scomparsa”.

Lo dichiara polemicamente in una nota il Circolo di Sinistra, Ecologia e Libertà di Gaeta che, poi, ricostruisce le ultime fasi del progetto piste ciclabili in città.


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Viale Battaglione degli Alpini

Tutto è cominciato con la pista ciclabile che inizia e termina nel viale alberato Battaglione alpini Piemonte. Dopo il breve percorso, peraltro molto pericoloso, con ciglio in pietra a delimitare il tratto, la pista sparisce sul marciapiede.

Dopo qualche mese, appare un altro tratto, di non più di centro metri,  sul marciapiede di via Firenze, dall’incrocio con via Planco fino all’incrocio con via Piave. Un altro tratto è apparso sul marciapiede contiguo alla darsena di Montesecco, che taglia a metà la passeggiata pedonale, come peraltro la prima delle citate pseudo piste.

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Serapo

Infine, il più assurdo dei percorsi, quello di via Marina. Inizia, non si capisce il perché, all’altezza dello stabilimento Miramare e termina in corrispondenza dello stabilimento Aurora.

Questi interventi spezzatini sarebbero il grande progetto di mobilità sostenibile della giunta Mitrano?

Sono soltanto uno spreco di denaro, appalti buoni per fare un comunicato stampa tronfio e pieno di falsità. Le pseudo opere rendono la città oggetto di burla da parte di chi viene e vede queste strane piste che iniziano e terminano nel nulla. Chi ci osserva dall’esterno pensa che siamo il paese di Carnevale (nonostante la quaresima) amministrato da burloni e buontemponi.

Un progetto di mobilità sostenibile non si improvvisa. Esso è fatto da una serie di opere che tendono a ridurre il traffico privato, a incentivare quello pubblico, a favorire mezzi di locomozione non inquinanti o a scarso impatto, a velocizzare i flussi, a rendere l’aria respirabile. In tale contesto deve essere pensata la mobilità con bici, realizzando percorsi sensati, logici e interamente fruibili. Non c’è traccia di tutto ciò in quello che fanno Mitrano e suoi assessori. Anzi, invece di allontanare il traffico privato dal centro storico, come in tutti i paesi civili, anche quelli con orografia ben più ardua e complessa (vedi Taormina, nel profondo Sud), assistiamo a progetti che lo portano nel ventre più intimo (vedi parcheggio multipiano all’Annunziata e parcheggio interrato in piazzale Caboto).

Le pseudopiste ciclabili sono la conferma della mancanza di progettualità della giunta Mitrano che in tutti questi anni non ha messo in cantiere nemmeno una, dicasi una idea progettuale capace di trasformare il volto della città. Dall’economia alla cultura, dall’urbanistica al turismo ha campato con progetti ereditati dalle passate amministrazione, peraltro peggiorati in fase di realizzazione. Dove Mitrano ha messo del suo ha salassato la città (vedi tasse locali)”.