Rinviato a giudizio per usura ai danni di un professionista di Terracina. E’ quanto deciso ieri dal gup del Tribunale di Latina Matilde Campoli relativamente alla posizione Massimiliano Del Vecchio, 32enne di Fondi, già tra i coinvolti nell’operazione antidroga “San Magno”, che in primo grado lo aveva portato a una condanna di quindici anni, pena rideterminata in nove anni e otto mesi lo scorso dicembre dalla Corte di Appello di Roma.
Secondo le contestazioni del pubblico ministero titolare delle indagini, avrebbe “strozzato” un commercialista ritrovatosi in un periodo di difficoltà economiche, destinatario di un prestito di 50mila euro. Somma corrisposta in un’unica tranche, e che sarebbe poi lievitata a dismisura: nel giro di circa un anno, stando alla denuncia a suo tempo presentata dalla presunta vittima presso i carabinieri, i soldi da restituire sarebbero diventati la bellezza di 300mila. A spingere il beneficiario del prestito con tasso usurario a rivolgersi alle forze dell’ordine, le pressanti richieste che gli avrebbe rivolto Del Vecchio col passare dei mesi. Culminate in un’occasione con delle minacce, come sostenuto dal commercialista, che avrebbe comunque consegnato al fondano solamente una minima parte della cifra totale richiesta, circa 10mila euro per mezzo di alcuni assegni.
Fatti che sarebbero accaduti nel 2010, e che ieri hanno appunto portato Del Vecchio, assistito dall’avvocato Maurizio Forte, al rinvio a giudizio, in accoglimento della richiesta avanzata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo. Il processo prenderà il via il prossimo 28 settembre.