Fratricidio di Sezze, fissato il processo con rito abbreviato

Le armi sequestrate dai carabinieri

Fissato il processo, con rito abbreviato, per Gianni Stirpe, 46enne di Sezze che, il 27 luglio scorso, uccise il fratello accoltellandolo al ventre e colpendolo al collo con un’ascia.

Dopo la richiesta di un giudizio con rito alternativo, avanzata dai difensori dell’imputato, gli avvocati Paolo Silipo e Giancarlo Vitelli, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina ha stabilito la data del processo.


Il fratricida comparità davanti al gup il prossimo 22 aprile e verrà giudicato allo stato degli atti, beneficiando così dello sconto di un terzo della pena.

Il pm Giuseppe Bontempo aveva chiesto e ottenuto dal gip Laura Matilde Campoli un giudizio immediato.

Gianni Stirpe e il fratello Luciano, quest’ultimo ampiamente noto alle forze dell’ordine, da tempo avrebbero avuto discussioni legate a problemi di eredità. La vittima avrebbe anche denunciato l’attuale imputato per calunnia, battendo su esposti presentati nei suoi confronti e ritenuti del tutto falsi. Il 27 luglio i due si incontrarono in località Fontane, a Sezze, e il litigio tra loro ben presto degenerò. Luciano, 51 anni, venne trasportato subito all’ospedale “Goretti” di Latina, ma invano. Troppo gravi le ferite.

Gianni si giustificò, nel corso dell’interrogatorio tenuto dal gip, dicendo di essere stato aggredito dal fratello, che con degli zoccoli lo aveva colpito al volto, e a quel punto di non essere più stato in grado di controllarsi. Per il giudice si trattò però di un “omicidio premeditato e feroce”.