A suo dire, quel pacco gli era stato affidato da un’altra persona non meglio identificata, lasciandolo quasi fino all’ultimo ignaro dell’effettivo contenuto. Oltre otto etti di droga, 406 grammi di cocaina e 414 di marijuana, rinvenuti ad ottobre 2015 dai carabinieri della Tenenza di Fondi nell’appartamento del 27enne Mirko Mauti, originario del capoluogo ma da tempo residente in città.
Stupefacente che ieri pomeriggio ha portato il giudice del Tribunale di Latina Matilde Campoli a condannare il giovane, comparso in aula dopo essere ricorso al rito abbreviato, a una pena pari a 4 anni di reclusione per il reato di detenzione ai fini di spaccio. A nulla è valsa la ricostruzione offerta dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Giulio Matrobattista: Mauti aveva sostenuto che quella droga non fosse sua, ma di averla “parcheggiata” in casa solo perché tratto in errore da un conoscente, di cui però sapeva solo il nome di battesimo. Una detenzione in maniera inconsapevole, per la sua versione, che ad ogni modo non ha retto.
Soddisfatto nonostante l’esito, l’avvocato Mastrobattista, che a margine della sentenza ha ad ogni modo parlato di “una pena minima rispetto alle contestazioni”. Emessa la condanna, il giudice Campoli si è riservato di decidere in merito alla remissione in libertà di Mauti, inizialmente associato alla casa circondariale di Latina e da metà gennaio collocato in regime di arresti domiciliari.