La discarica di Penitro deve tornare al patrimonio e alla gestione del Comune di Formia. A ordinarlo è stata la dirigente del settore ambiente Stefania della Notte (e non il sindaco come erroneamente in un primo momento riportato) che, con apposita ordinanza numero 3484 del 29 gennaio scorso, ha diffidato la società attualmente concessionaria, la Csi srl presieduta da Giuseppe Cannavale (cognato del segretario del circolo Pd Francesco Carta), a restituire le chiavi del cancello di accesso al sito, per permettere ai funzionari comunali di riprenderne possesso e cambiare le serrature di ingresso. In caso di diniego – o meglio di mancata presentazione all’appuntamento fissato per la consegna il 16 febbraio prossimo alle ore 10 presso la stessa discarica in località Penitro Pontanelli- il Comune “procederà – si legge nella determina – all’esecuzione coattiva con l’assistenza delle forze dell’ordine”.
Il provvedimento è stato disposto perchè il sito della discarica di Penitro deve essere bonificato e a giudicare dalle premesse anche il prima possibile. Una bonifica urgente, necessaria e non più rinviabile perchè all’interno dell’area – che ricordiamo secondo il piano di gestione prevede la conversione ad area verde di pubblico interesse, insomma un parco comunale – sono stati invece rinvenuti rifiuti pericolosi. E la Procura di Latina lo scriveva già nell’oramai lontano 2013, nell’ambito di un procedimento penale proprio a carico del presidente della Csi Cannavale, che nella discarica sono stati smaltiti rifiuti pericolosi e non che in quel sito non potevano assolutamente essere smaltiti. E ancora che “il terreno necessita di approfondita bonifica essendo emersa appunto dalle trincee scavate e dai prelevamenti fatti in sede di indagine da parte del Corpo forestale dello Stato e dalla Arpa Lazio in modo causale ed a campione sull’intero terreno, l’esistenza di tali rifiuti non compatibili con la natura della discarica; che l’attività di bonifica è di competenza del Comune che si è attivato chiedendo la restituzione dell’area“. (Ordinanza e diffida per riprendere possesso della discarica_n._3484_del_29_01_2016)
Ora, va precisato che il contratto di concessione della discarica alla Consorzio Sviluppo imprese srl di Giuseppe Cannavale – sede legale via Maiorino – è stato stipulato nel 2001 con validità decennale. Quindi nel 2011 si sarebbe dovuto estinguere. Eppure la concessione riconosciuta alla società Csi di Giuseppe Cannavale da parte del Comune di Formia è proseguita in regime di proroga fino al 10 dicembre del 2013. E a tuttoggi il sito è ancora “nelle mani” della società. Perchè? Fatto ancora più grave se si considera che il Comune di Formia dovrà pagare una multa di 100mila euro proprio per colpa della Csi che non si capisce per quale motivo non fornisce i necessari formulari – le tabelle dati che riportano quantità e tipologie di materiali conferiti in discarica relativamente a diverse annualità – alla polizia provinciale. Formulari che potrebbero interessare anche conferimenti da parte di aziende sospette, o in odore di camorra, come abbiamo raccontato relativamente alla vicenda di Vincenzo Zangrillo. E ancora: perchè il sindaco Bartolomeo annunciò che la Csi avrebbe collaborato quando poi è arrivata la maxi multa per inadempienza? Insomma una serie di interrogativi che non trovano risposta. Mentre la discarica è pesantemente inquinata (estrazioni minerali non metallifere, rifiuti di cave, fanghi del cemento, legno, vetro, miscele bituminose, fanghi di dragaggio, che in alcuni casi contengono metalli o idrocarburi) e non è ancora nelle mani del Comune.