Anche quest’anno, a San Valentino, Giulianello si tingerà di rosso e ballerà per dire ‘Stop alla violenza sulle donne’. Domenica 14 Febbraio, alle ore 17:00, a piazza Umberto I, come in tantissime altre città italiane e del mondo, si terrà il flah mob contro la violenza di genere e per esprimere con il ritmo del corpo, il modo più antico di comunicare, la volontà di cambiamento. L’iniziativa sul territorio è promossa ed organizzata dall’Associazione culturale ‘Chi dice donna’ che ha aderito, per il quarto anno consecutivo, alla campagna di sensibilizzazione ‘One Billion Rising Revolution’, il movimento globale che ha mosso i primi passi nel 2013 su impulso della scrittrice Eve Ensler, fondatrice del V-Day. Parteciperanno il Condominio dell’Arte di Cori e Giulianello, Live ARTena e il Caffè del Cardinale.
In vista dell’importante appuntamento, giovedì 11 Febbraio, alle ore 15:45, la palestra Carpe Diem di Giulianello accoglierà tutti gli interessati per preparare insieme all’insegnante di danza Ilenia Dell’Uomo, una nuova travolgente coreografia sulle note di “Break the Chain” (Spezza la catena), l’inno universale della manifestazione. Tutti sono invitati a partecipare, anche e soprattutto gli uomini, di qualsiasi età. Nelle intenzioni di ‘Chi dice donna’ infatti il flash mob vuole essere un momento festoso, di raccolta collettiva per dare forza ad un messaggio di denuncia, di quella che continua ad essere una piaga della società, ma anche di speranza, nella convinzione che insieme, uomini e donne, grandi e piccini, possono vincere questo fenomeno, promuovendo e diffondendo una maggiore educazione e cultura del rispetto.
Dopo l’exploit delle scorse edizioni One Billion Rising ha continuato la sua battaglia con una crescente adesione internazionale, aprendo un nuovo dibattito sui diritti, il razzismo, le disuguaglianze economiche e i femminicidi. In Italia il tema del 2016 sarà l’attenzione verso le donne che vivono una condizione di paura ed emarginazione, come le donne migranti, che costrette ad abbandonare il loro Paese per sfuggire a guerre e condizioni di vita inaccettabili, subiscono violenza fisica e psicologica durante i loro lunghi e dolorosi spostamenti.