Omicidio Piccolino, Rossi si scusa con la famiglia dell’avvocato

Michele Rossi accompagnato fuori dal Commissiariato di Formia
Mario Piccolino
Mario Piccolino

Poco prima della fine dell’udienza ha chiesto di rendere delle dichiarazioni spontanee e si è scusato di fronte a Marco Piccolino, fratello della vittima e presente in aula come costituita parte civile, del dolore arrecato a lui e a tutti i famigliari. Così questa mattina presso il Tribunale di Cassino il 60enne di Santi Cosma e Damiano Michele Rossi in una fase del processo che lo vede imputato per l’omicidio, volontario e premeditato, del 72enne avvocato Mario Piccolino avvenuto a maggio di un anno fa nell’abitazione del legale in via della Conca a Formia.

Gli investigatori sul luogo dell'omicidio
Gli investigatori sul luogo dell’omicidio

Nel merito dell’udienza il gip Donatella Perna ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata dall’avvocato Andrea Di Croce e accolto quella di abbreviato secco. Nel dettaglio, forte di alcuni pareri dello psicologo del carcere dove Rossi è detenuto da mesi che avrebbe notato un disturbo schizzoide nell’imputato, la difesa ha avanzato la richiesta di un’ulteriore perizia sulla sua sanità di mente dopo quella già effettuata dalla Ctu del Tribunale, la psichiatra Annarita Tomassini, che aveva già confermato la piena capacità di intendere e di volere dell’uomo. Che all’epoca, peraltro, non si era dichiarato pentito. Niente da fare in questo senso seppure la dottoressa Tomassini, al fine di fornire ulteriori delucidazioni sulla propria perizia, è stata convocata dal Gup per martedì, giorno in cui inoltre, verosimilmente, si deciderà la data in cui l’intera vicenda sarà infine discussa.


Rischia da trent’anni di carcere all’ergastolo.