Quello che sta succedendo in casa del Partito Democratico a Castelforte, a chi lo osservasse dall’uscio, potrebbe sembrare una sorta di convivenza tra separati in casa. Tanto risentimento e qualche dispettuccio. E di fare la pace, al momento, proprio non se ne parla. E’ come se Castelforte potesse “contare” su due Pd. Il gruppo è, infatti, spaccato in due componenti e presenta convincimenti assolutamente diversi, non fosse altro perché ciascuno schieramento ha scelto la propria strada.
Primarie sì… primarie no. Cardillo o Di Bello? Una serie di domande che sono esplose alla fine in un ricorso alla Commissione di garanzia del partito. Perché se Cardillo ha scelto di proseguire per la sua strada, con tanto di inaugurazione del centro “Castelforte Futura”, il Pd che sostiene Mario Di Bello proprio non ce l’ha fatta a tacere il suo risentimento e ha presentato il ricorso. E la Commissione lo ha accolto ripassando la palla al direttivo locale ma senza imporre le primarie per il candidato (tanto agognate dalla fazione Di Bello).
Una burocratizzazione della scelta che non scalda Cardillo a cui pare poco importare tutto questo “back-stage” in seno al partito e deciso ad andare avanti per la sua strada all’insegna del braccio di ferro ma anche della programmazione e pubblicizzazione del suo programma elettorale (venerdì è previsto un nuovo appuntamento con i suoi candidati nella sede elettorale recentemente inauguarata alla presenza di esponenti di primo piano del partito). Una posizione rigida che non sembra escludere affatto l’eventualità da parte della controparte di ricorrere alla Commissione regionale di Garanzia e su cui la segreteria del Partito del sud, sponsor sin dall’inizio della candidatura Cardillo, prende una posizione netta tornando a ribadire come già fatto a più riprese che “Castelforte Futura a nostro avviso resta l’unico strumento politico che può davvero far voltare pagina alla città“. Un muro contro muro che porta l’altro gruppo a sua volta a riaffermare: “O le primarie con Di Bello scelto come candidato del Pd … o nulla. Noi vogliamo le primarie di partito e vogliamo che siano gli elettori, attraverso le primarie, ad esprimere il nome del candidato a sindaco del Pd”.
Ma dall’altra parte di primarie non si vuol sentir parlare e allora ecco che questa storia rischia proprio di non finire bene per il gruppo politico di Castelforte. Perché in tutto questo marasma l’unico a uscirne davvero malconcio sembra essere solo il … Pd.