Maltrattamenti in famiglia: dopo la testimonianza, la vittima sviene in aula

Il Tribunale di Latina

Dopo aver reso la propria sofferta testimonianza, ripercorrendo anni di presunte angherie e vessazioni subìte dal coniuge, presente a pochi metri, la vittima è crollata in aula. Svenuta per circa un quarto d’ora, portando prima all’intervento di una dottoressa fuori servizio, poi del personale del 118.

Momenti di tensione vissuti mercoledì mattina presso il Tribunale di Latina, a margine dell’udienza di un processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni che vede imputato un 44enne fondano. L’uomo, difeso dall’avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, è accusato dalla moglie di una serie di episodi avvenuti tra il 2010 e il 2015, oggetto di una querela sporta a maggio, con allegati diversi referti ospedalieri. Nel frattempo allontanato dall’abitazione familiare con annesso divieto di avvicinamento a meno di cinquecento metri dalla donna – in seguito alla querela il pm Livia Monsurrò ne aveva chiesto la custodia cautelare in carcere – lo scorso ottobre il 44enne si era visto disporre il giudizio immediato per evidenza della prova.


Ieri, in tribunale, davanti il giudice Nicola Iansiti, la testimonianza della parte offesa, casalinga di 45 anni, assistita dall’avvocato Luca Velletri e costituitasi parte civile. Circa un’ora durante cui la presunta vittima ha offerto la propria ricostruzione, tra dolore e crisi di pianto. Fino a quando, terminata la deposizione, ha accusato il mancamento che inizialmente aveva messo in apprensione tutti i presenti. Malore riconducibile solo al forte stress del momento, fortunatamente.

La prossima udienza del processo è stata fissata per il 16 marzo, quando verranno ascoltati i testi del pubblico ministero.