Fratricidio a Sezze, Gianni Stirpe in Corte d’Assise dal 7 marzo

Le armi sequestrate dai carabinieri

Giudizio immediato per Gianni Stirpe, 46enne di Sezze che, il 27 luglio scorso, uccise il fratello accoltellandolo al ventre e colpendolo al collo con un’ascia. A mandare subito a processo l’imputato, come chiesto dal pm Giuseppe Bontempo, è stata il gip Laura Matilde Campoli e la prima udienza per il setino, difeso dagli avvocati Paolo Silipo e Giancarlo Vitelli, è fissata per il prossimo 7 marzo davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina.

Gianni Stirpe e il fratello Luciano, quest’ultimo ampiamente noto alle forze dell’ordine, da tempo avrebbero avuto discussioni legate a problemi di eredità. La vittima avrebbe anche denunciato l’attuale imputato per calunnia, battendo su esposti presentati nei suoi confronti e ritenuti del tutto falsi. Il 27 luglio i due si incontrarono in località Fontane, a Sezze, e il litigio tra loro ben presto degenerò. Luciano, 51 anni, venne trasportato subito all’ospedale “Goretti” di Latina, ma invano. Troppo gravi le ferite. Gianni si giustificò, nel corso dell’interrogatorio tenuto dal gip, dicendo di essere stato aggredito dal fratello, che con degli zoccoli lo aveva colpito al volto, e a quel punto di non essere più stato in grado di controllarsi. Per il giudice si trattò però di un “omicidio premeditato e feroce”.


Ora il giudizio immediato. L’imputato dovrà però valutare, con i suoi difensori, se chiedere un rito alternativo, visto che con un abbreviato potrebbe ottenere lo sconto di un terzo della pena.