Renzi a Ventotene, 80 milioni per Santo Stefano … ma al vecchio confino ci fanno la pipì i cani

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, all’indomani dell’incontro bilaterale con il presidente tedesco Angela Merkel, tenutosi venerdì a Berlino, ha deciso di parlare di Europa dal luogo che ne rappresenta la culla già nella sua forma teorica. Ovvero l’isola di Ventotene e l’isolotto di Santo Stefano, sede del carcere borbonico, dove sono stati confinati e carcerati i padri firmatari non solo della Costituzione italiana come Terracini e Pertini, ma anche dell’Europa. Quell’Europa teorizzata nel manifesto di Ventotene al quale la costituzione della Comunità europea si è ispirata. Uno su tutti Altiero Spinelli. Presenti molti sindaci, consiglieri comunali e assessori della Provincia di Latina, in particolar modo dal sudpontino. Manifestazioni pro-Schenghen fuori la sala polivalente del Comune di Ventotene da parte dei federalisti.

L’intervento da Ventotene del presidente, accompagnato dal ministro per i beni culturali Dario Franceschini e dal governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, è stato in alcuni passaggi molto accorato. Questo perchè forse mai come ora l’idea dell’unione tra i popoli europei è seriamente messa in discussione, e corre il concreto rischio di crollare sotto i colpi dei regimi fiscali e finanziari imposti da una comunità europea più somigliante a un esattore delle tasse che a un luogo dove pace, solidarietà e coesione continentale regnano come le avevano pensate i padri fondatori.


Così Renzi ha annunciato la volontà di voler stanziare con i fondi Cipe la somma di 80 milioni di euro per aprire un cantiere prima del centenario dalla nascita di Altiero Spinelli (31 agosto 2017) affinchè venga recuperata e riqualificata la struttura del carcere, così da trasformarla in un luogo di studio, aggregazione e formazione delle giovani generazioni da ogni paese d’Europa. Poi Renzi si è soffermato sul momento critico che sta vivendo l’Unione europea, ribadendo che l’Italia continuerà a svolgere il proprio ruolo in piena responsabilità, specialmente riguardo all’emergenza immigrazione e sbarchi. Tuttavia – ha ribadito – nessuno può permettersi di mettere in discussione il trattato di Schenghen, perchè significa dare il via al crollo dell’Europa stessa. Infine ha rivendicato ancora una volta che l’Europa è nata per abbattere i muri e non per alzarli e quindi c’è bisogno di dare più spazio a valori come la salidarietà e il rispetto dei popoli, a discapito dei più freddi e rigidi numeri che trattano le persone come codici fiscali.

Intervento integrale del presidente del Consiglio Matteo Renzi

Ma la presenza simbolica di Renzi se da una parte fa comprendere la volontà di ripartire per un’Europa che funzioni proprio da Ventotene dove l’Europa è stata concepita, dall’altra lascia comprendere come questo luogo mai come oggi abbia tale importanza. E di fatti a dimostrazione di ciò non basta solo notare le condizioni di abbandono e degrado nei quali versa il carcere di Santo Stefano – luogo crocevia di molti momenti storici importantissimi e patrimonio non solo nazionale ma continentale – perchè lascia quantomeno perplessi che proprio a pochi passi da dove Renzi ha tenuto il suo intervento, nella medesima area che fu il confino per Spinelli e altri, prima del carcere, oggi invece che un luogo della memoria sorge un’area dove portare i cani a fare i propri bisogni. Fatto emblematico dei paradossi europei.