La Rotts del M° Bruno Romano ha incontrato i ragazzi del Liceo Scientifico ”Leonardo da Vinci” di Terracina per presentare il suo progetto denominato: “Non è grande chi ha bisogno di farti sentire piccolo”.
”La Rotts – ha dichiarato il M° Bruno Romano -, attraverso i suoi straordinari allenatori Mastrantoni e Polidoro, continua a promuovere su tutto il territorio una giornata di formazione sociale destinata agli studenti di tutte le scuole sul tema dello Sport come mezzo di prevenzione contro il bullismo, contro il femminicidio, contro l’omofobia, contro la criminalità, contro tutte le forme di prepotenze psicofisiche e, principalmente, contro l’indifferenza che molto spesso accompagna nonché accelera il proliferarsi di questi fenomeni, salvo poi tornare alla ribalta quando avvengono fatti di cronaca. Ricordiamoci bene, ed è per questo che promuoviamo il progetto nelle scuole, che tutti questi drammi hanno sempre un unico comune denominatore, l’assoluta mancanza di morale e di regole, e soprattutto hanno un tempo limitato in cui agire.
Forte coi forti e debole coi deboli… questa è un obiettivo sociale che vogliamo veder realizzato; la cronaca evidenza che il fenomeno del bullismo è sempre più diffuso, e lo sport ha lo scopo fondamentale di arginare il più possibile manifestazioni di prepotenze e nello stesso tempo educare i giovani alla disciplina e al rispetto delle regole, dell’avversario e di se stessi, destinando l’aggressività e la violenza verso attività dove la base del confronto è la lealtà, la correttezza e la sana crescita fisica/mentale.
Quindi, e partendo da questi presupposti, la disciplina sportiva veste un ruolo di ”responsabilità sociale” ed è fondamentale nei percorsi di vita e nella formazione del carattere dei ragazzi che, in sinergia con famiglia e scuola, rappresenta un punto di riferimento e mai uno interrogativo. In questa realtà l’azione di contrasto alla tantissime forme di prepotenze, evidenziano che tale fenomeno parte da un’azione volontaria protratta nel tempo e che sfocia in un rapporto di potere asimmetrico che si instaura tra il prepotente e la vittima, diventa un’inevitabile azione di repressione in quanto è fondamentale l’azione e la condivisione tra le varie realtà responsabili dell’educazione dei giovani. Bisogna ricordarsi sempre, perché tante volte l’autore della violenza è esso stessa vittima di una violenza, che dietro un violento c’è quasi sempre un cattivo educatore. Lo sport – ha concluso il Maestro Romano – in questo senso può e deve dare il proprio contributo assumendo un ruolo rilevante nella vita dei giovani.
Lo sport, e nella fattispecie quello da ring, è in grado di insegnare molte cose a chi si avvicina ad esso con umiltà e con spirito costruttivo e positivo: insegna ad affrontare la vita con le sue regole, con le sue infinite difficoltà e senza cercare mai una scorciatoia specie se questa è contra legem, il principio di legalità tanto invocato e poco applicato; insegna a confrontarsi con gli altri mettendosi sempre in discussione; insegna ad accettare la sconfitta e a superare gli insuccessi sempre con onore e a testa alta e che, principalmente, l’abilità di un uomo non sta nel non cadere mai ma nel rialzarsi sempre; insegna lo spirito di sacrificio e che ad ogni sacrificio corrisponde inevitabilmente un ritorno; insegna che la correttezza e il rispetto delle regole devono sempre essere la normalità e mai l’eccezione; insegna, in sintesi, a non arrendersi mai e a credere sempre in se stessi. Noi, e solo noi, siamo la soluzione del problema o, in antitesi, siamo la causa di quel problema: non esiste un futuro, il fato o il destino, esiste solo la volontà di agire. Noi della Rotts, e prima ancora della kickboxing o del pugilato, insegniamo tutto ciò ai nostri ragazzi”.