La Filctem Cgil di Latina e Frosinone, per mezzo del segretario provinciale Walter, Cassoni intende approfondire e socializzare la decisione della Smiths Medical di aprire una procedura di mobilità per 12 lavoratori che operano nelle aree Servizio clienti e Amministrazione e Finanza e che, per logiche di Compagnia perverse che potrebbero colpire chiunque in qualsiasi istante, dall’altro ieri sono considerati esuberi e, di conseguenza da licenziare su due piedi.
“Usiamo di proposito il termine lavoratori, e non un più altisonante “figure professionali”, coscienti di attirarci antipatie anche tra gli altri lavoratori (di certo la stragrande minoranza, ne siamo certi, sui circa 220 totali ad oggi impiegati). Quelli cioè che prima si sono sentiti urtati perché “terrorizzati e destabilizzati” da possibili voci di mobilità, poi hanno reagito con isterismi nell’attesa di sapere ed infine hanno tirato un sospiro di sollievo quando hanno realizzato che, per questa volta, non erano stati “nominati”.
Gli stessi che, pur vedendosi oramai da settimane ciondolare nei Reparti semi-fermi ad eseguire attività di ripiego a bassissimo contenuto professionale, hanno preferito e preferiscono non porsi domande optando per un galleggiamento senza alcuna assunzione di responsabilità in cui è il fato a decidere per loro il quando e il come. Affermiamo tutto ciò non per autolesionismo o irresponsabilità, come qualche altra sigla sindacale in modo subdolo vorrebbe far intendere, ma in quanto temiamo che ci stiano prendendo in giro. E non basterà oggi, come abbiamo sempre responsabilmente fatto, fare il classico compitino in cui si cerca di salvare il salvabile.
Non può bastare soprassedere sul comportamento irriguardoso ed offensivo verso tutti i lavoratori, le loro RSU e le Segreterie territoriali di una azienda che si presenta al tavolo con un Presidente trombato e dimissionario (che quindi può dire qualsiasi cosa senza garantirne mezza).
Non avrebbero potuto essere credibili e, nei fatti, non lo sono stati; e la Filctem glielo ha detto in faccia. Abbiamo chiesto che il giorno 03/02, al prossimo incontro fissato, ci sia il Presidente vero e non la sua controfigura. A lui chiederemo conto di silenzi passati, decisioni unilaterali e presenti e programmi futuri. A lui chiederemo ciò che l’azienda non ci ha mai detto. Chiederemo conto di macchinari obsoleti, di una organizzazione del lavoro probabilmente vecchia ed improduttiva, di investimenti che ancora non danno risultati, di favoritismi ed interessi che minano rapporti ed alimentano fibrillazioni tra lavoratori che, giustamente, vedono applicati due pesi e due misure, di rendite di posizioni inaccettabili.
Chiunque tiene allo stipendio a fine mese, vuol salvaguardarlo e campa solo di quello, avrebbe dovuto già da tempo mettere un punto e pretendere risposte a partire dalle proprie Rappresentanze sindacali.
Altrimenti il rischio è che di nuovo ci convocheranno, come questa volta, per informarci di aver deciso di licenziare avendolo, in realtà, già formalizzato il giorno prima. Meriterebbero azioni sindacali marcate ed incisive che abbiano la finalità di pretendere dignità e rispetto. Debbono ritirare la procedura di mobilità e riassorbire tutti i lavoratori coinvolti all’interno del sito. Altrimenti, com’è uso, assisteremo a favoritismi che riguarderanno soltanto chi vanta conoscenze e protettori a discapito degli altri disgraziati.
Nel frattempo, richiamando parte della RSU a recitare quel ruolo di indirizzo e responsabilità tralasciando argomenti infantili e disgreganti, auspichiamo una vera unità di intenti tra i lavoratori della Smiths Medical. Tra tutti, nessuno escluso. Senza differenza o divisione alcuna, senza egoismi di e tra singoli Reparti o inquadramenti. Non sottoscriveremo alcun Accordo dinanzi ad un interlocutore non credibile che non da risposte circa le prospettive dell’intero sito produttivo”.