Impegnati nei corsi di alfabetizzazione per stranieri, organizzati dall’associazione cattolica Acai di Latina, avrebbero suggerito le risposte agli extracomunitari, facendo così apparire che conoscevano perfettamente l’italiano anche quanti non ne sapevano pronunciare neppure una parola e facendo ottenere loro il permesso di soggiorno.
E per l’”aiuto” avrebbero chiesto e ottenuto 210 euro da ogni straniero che si sottoponeva ai test.
Accusati di peculato, falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, gli imputati Letizia e Antonino Buongiorno sono stati condannati dal giudice Laura Matilde Campoli a un anno e otto mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, a fronte di una richiesta di condanna a quattro anni avanzata dal pm Gregorio Capasso.
Per il difensore dei due, l’avvocato Amleto Coronella, larga parte delle accuse sarebbero solo frutto di equivoci e il ricorso in appello appare così scontato.