Sicurezza stradale a Formia, quando la battaglia per il potere produce morti

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Giovanni Floris presenta il servizio sugli autovelox nel golfo durante Ballarò del novembre 2007

Più importante la tasca o la sicurezza dei propri concittadini? Verrebbe da dire la seconda alla luce degli ultimi fatti di cronaca ma a quanto pare, a Formia, dipende invece dalle stagioni politiche. E questa è anche la provocatoria domanda che rigiriamo agli ultimi due sindaci, Michele Forte e Sandro Bartolomeo. In quanti ricordano la visita nel golfo di Ballarò, la popolare trasmissione televisiva di Rai Tre? Era il 2007 e il ministro con cui colloquiava Floris in studio era Cesare Damiano, governo Prodi. Nel Golfo, spiegava l’inviato Domenico Iannacone, era nato addirittura un comitato contro gli autovelox perché le multe fioccavano e la protesta montava al grido di “I Comuni incassano”.

Ballarò riprende la pattuglia dei vigili appostata a Sant'Agostino
Ballarò riprende la pattuglia dei vigili appostata a Sant’Agostino

Per i Vigili Urbani, poi, il clima era particolarmente duro. Invitati dalle amministrazioni locali a far cassa, provvedevano come potevano, forse non sempre rispettando il regolamento o messi nelle condizioni di farlo ma, stando al servizio televisivo, va dato atto alla vigilessa interpellata che, nel 2013 e nel 2014, in quel punto sulla piana di Sant’Agostino sono morte due giovanissimi, Rosa Falco e Angelo Capolino, senza che ancora il Comune di Gaeta abbia provveduto nonostante proposte e  tavoli tecnici (video). E, ancora, nonostante che anche l’attuale Sindaco di Formia, ricordando quanto accadde al giovane Angelo, abbia sollecitato a più riprese l’intervento (video) del suo omologo. Nel 2015 certo, ma anche prima nel 2014, e proprio il giorno dei funerali del giovane (video).


D’altronde, che nella provincia di Latina ci sia stata, e c’è, una certa abitudine/propensione a spingere sul pedale dell’acceleratore lo dicono i morti sulle strade ma lo spiegava bene anche un avvocato di Gaeta, successivamente intervistato da Ballarò, raccontando come un suo cliente avesse raggiunto in brevissimo tempo la ragguardevole cifra di 4000 euro di multe… Da cui difendersi (!).

L'autovelox installato per un periodo nell'unico tratto di SR 630 ricadente nel comune di Minturno
L’autovelox installato per un periodo nell’unico tratto di SR 630 ricadente nel comune di Minturno

Ad animare quel servizio in veste di intervistati ostili agli autovelox, e poi anche il dibattito politico, non a caso tra gli altri comparivano Salvatore Carta e Mario Paone, entrambi ex consigliere comunali di centro destra, il primo a Formia, il secondo a Gaeta intervistato come avvocato, e oggi presidente del Cda del contestato Consorzio Farmacie Laziali nonché già presidente dell’Ipab. A chiudere quel servizio, infine, c’era un altro militante di centrodestra che protestava contro uno specifico autovelox, oggi non più in funzione, che il Comune di Minturno aveva installato nell’unico tratto di S.R. 630 presente sul proprio territorio comunale.

CHI DECIDE GLI AUTOVELOX SULLA S.R. 630 – Serve il parere dell’Astral, ma solo dal 2007. La Regione Lazio, infatti, acquisì dall’Anas la gestione della strada il 1º febbraio 2002 e subito devolse ulteriormente le competenze alla Provincia di Frosinone e alla Provincia di Latina. Infine, nel 2007, arrivò l’acquisizione della titolarità di concessionario dell’infrastruttura da parte dell’Astral. Nel frattempo, però, ogni Comune, con l’ok dalla Prefettura, aveva fatto un po’ come meglio credeva, chi cercando di fare cassa, chi, in tempi più recenti, ma non troppo, puntando maggiormente sull’educazione e la sicurezza. E poco importa se oggi gli autovelox siano tecnicamente attivi o no: di fatto in quei tratti gli automobilisti rallentano.

LA TESTIMONIANZA – Ecco cosa scrive nel 2013 Giuseppe Di Siena in un articolo comparso sul giornale di Cassino L’Inchiesta dove l’autore tradisce sì l’avversione verso gli autovelox ma riconosce ad esempio nel caso di Castelnuovo Parano e Spigno Saturnia lo strumento “si rivela efficace sia nel rendere il traffico sicuro e ordinato, sia nell’educare gli automobilisti a viaggiare a velocità costante senza sopravanzarsi”. E, inoltre, smentisce le affermazioni del Sindaco di Formia che ieri ha riferito di un limite di 70 km all’ora impossibile da abbassare ulteriormente (video minuto 4.30).

SR630 Pignataro
SR 630 Pignataro

“A Pignataro Interamna di recente alle diverse postazioni fisse e mobili si è aggiunta una pattuglia munita di una pistola laser (come spesso anche a San Giorgio a Liri ndr), per il rilevamento telemetrico della velocità. Un caso simile a Minturno è quello di Esperia, comune dalla vasta estensione territoriale (109 km2), con un centro abitato di sole quattro migliaia di abitanti distribuito a diversi chilometri di distanza dalla SR 630… E purtuttavia anche Esperia ha sentito improvvisamente l’esigenza dell’installazione di un autovelox. Anche qui il limite di velocità previsto è ragionevole, ma non si capisce tale premura per la sicurezza in uno dei pochi tratti ancora naturalisticamente integri e sgomberi da attività antropiche.

SR 630 Ausonia
SR 630 Ausonia

Un autovelox fisso (inizialmente erano due) è stato attivato da diversi anni anche dal comune di Ausonia (2600 abitanti). Sulle prime l’iniziativa aveva il sapore della vera e propria “gabola” perché su un viadotto privo di entrate laterali, era stato contestualmente abbassato a 60 km/h il limite di velocità originario di 90 km/h. Pare si temesse che l’installazione non sarebbe risultata altrimenti abbastanza “redditizia”. (In seguito tale limite è stato portato a 70 km/h.)

SR 630 Spigno Saturnia
SR 630 Spigno Saturnia

Spigno Saturnia (2900 abitanti) è stato il primo comune della zona a sperimentare i “velo-ok”, una sorta di evoluzione stradale del gioco d’azzardo: una serie di colonnine arancioni, disposte in successione e in modo sufficientemente ravvicinato, fra le quali solo una sarebbe di volta in volta equipaggiata per il rilevamento delle infrazioni di velocità. Pare che l’impiego di tali dispositivi non abbia solide basi giuridiche e che le eventuali sanzioni comminate in assenza di pattuglia siano facilmente impugnabili. Nondimeno il sistema, usato con discernimento e la parsimonia che non sembra avere avuto Spigno, si rivela efficace sia nel rendere il traffico sicuro e ordinato, sia nell’educare gli automobilisti a viaggiare a velocità costante senza sopravanzarsi.

SR 630 Castelnuovo
SR 630 Castelnuovo

Spigno è stato seguito a ruota dal comune di Castelnuovo Parano (900 abitanti) che però nel suo territorio può vantare dei limiti di velocità risibili. A Castelnuovo non ci si è limitati ad impiantare i dissuasori in prossimità del solo breve tratto piuttosto densamente abitato, ma si è pensato bene di rallentare le auto fino a velocità di soli 40-50 km/h da mezzo chilometro prima a mezzo chilometro dopo il paese. Del resto, se l’intento è far cassa, è proprio in “periferia” che di solito si riesce a cogliere in fallo qualche automobilista distratto”.

Michele Forte
Michele Forte

LA GUERRIGLIA POLITICA CHE PRODUCE MORTI – Distrazione uguale probabile multa. Nei casi tragici, tornando ai giorni nostri, morte. Quando andò in onda Ballarò, nel novembre del 2007, sul tema autovelox a Formia si giocava una delle tante guerriglie politiche in vista delle elezioni amministrative del 2008. Un tema molto scomodo per chi amministrava: Bartolomeo era al terzo mandato e perse. Vinse chi cavalcò l’onda anti autovelox e i rilevatori a Formia furono drasticamente ridimensionati. Salvo poi la successiva amministrazione Forte nel 2011, installare un autovelox proprio a Penitro e sulla SR 630 (rinnovato con uno più tecnologico da questa amministrazione – video intervista al comandante della Polizia Municipale Rosanna Picano nel 2013). E perdere anche lei poi le elezioni del 2013. Gli incidenti che ci sono nel tratto comunale della strada, soprattutto negli ultimi chilometri di Formia, avrebbero giustificato maggiore coraggio da parte di questa e anche della precedente amministrazione condotta da Michele Forte. Sindaci di comuni più piccoli, vuoi per fare cassa a fronte dei tagli dello Stato, vuoi perché sensibili al dolore e alla perdita di una persona in comunità di numero più esiguo (vedi Castelnuovo Parano), hanno osato molto di più.

Sandro Bartolomeo
Sandro Bartolomeo

Si è inoltre discusso della possibilità di installare dispositivi per il controllo della velocità che siano compatibili con la classificazione della strada”, si leggeva ieri nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Comune di Formia al termine della riunione sulla sicurezza delle strade. Ancora troppo poco. Chi amministra, da domani, se non da oggi e con ordinanza urgente, che può essere adottata per eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica previa comunicazione al Prefetto (ALLEGATO-PROVV-PREFETTIZIO-ATX-12.07), e questo sembra il caso, dovrebbe mettersi in azione per reperire i fondi e ad esempio installare dei VelOk che a quanto pare (se il Sindaco avesse dubbi chieda al suo omologo di Spigno Saturnia o a Minturno o Santi Cosma e Damiano o la stessa Latina per restare in provincia), si sono rivelati, al di là delle parole, un buon metodo per aumentare l’attenzione, ridurre la velocità e gli incidenti su una strada che in quel tratto ha già dato prove di tragicità. E che, dimenticata quest’ultima settimana, sin da subito torna a essere quella che è sempre stata. Percorsa e attraversata da uomini, donne, bambini che chi amministra ha il dovere istituzionale di proteggere.

La responsabilità sulla loro sicurezza non può essere delegata.

 

P.S.: Ecco, nell’attesa vengano soppresse le fermate dell’autobus o si provveda in altro modo, come si presentavano oggi gli attraversamenti pedonali sulla S.R. 630 nel tratto di Penitro, tra di essi anche quello dove è stata investita la 22enne Michela Minchella. Le strisce pedonali sono sbiadite e quasi invisibili. Di notte è anche peggio.