“Visitando il parco del Pini nel giorno della sua apertura ci chiediamo soltanto una cosa: ma il sindaco, il vice sindaco, eventuali altri responsabili quando acquistano un prodotto, si accertano della sua qualità o si accontentano anche se non fosse integro?”
Esordiscono così i ragazzi del Comitato Collina dei Pini a commento dello stato del parco appena aperto, ma che non ha ricevuto giusta ultimazione.
“Inaugurare, quindi rendere agibile un’opera pubblica che a maggior ragione fa parte di un’opera di urbanizzazione implicherebbe una serie di verifiche dal punto di vista contrattuale per adempiere alla risoluzione di un accordo tra le parti.
Questa non vuole essere una polemica, chi ci conosce e segue dalla costituzione del nostro Comitato sa bene che i nostri interventi sono da sempre propositivi, ma ci chiediamo questo perchè allo stato dell’arte sembra proprio che nessuno prima del giorno dell’apertura sia venuto per verificare il completamento dell’opera, ma neanche lo stato di sicurezza ed è questo quello che ci preoccupa di più.
Sicuramente il parco andrà in futuro migliorato e provvisto di altre attrezzature ma almeno speravamo in una consegna degna di questo nome, invece… in alcuni punti la recinzione è sprovvista della rete perimetrale che sconfina in modo poco sicuro fino alla tangenziale, l’erba in alcune zone è rimasta incolta, i fondamentali e obbligatori cartelli di sicurezza sotto i pali dell’alta tensione sono cadenti, le prescrizioni sul campo elettromagnetico che attraversano in modo aereo il campo da calcio non ci sono, ci sono prese di energia elettrica in stato di accessibilità, e in modo gravissimo alcuni tombini sono aperti, altri posizionati rotti e non sostituiti.
Anche noi come il sindaco auspichiamo che il parco venga salvaguardato dai residenti, attendiamo però il buon esempio dell’amministrazione, alleghiamo quindi foto per provare a rendere l’idea se quello di cui parliamo sembra un parco inaugurato da poche ore o una comunissima altra opera all’italiana.
Ci chiediamo, se per ottenere l’apertura del parco abbiamo messo in opera una protesta plateale contro l’amministrazione, ora per farlo mettere in sicurezza ci vorrà il Gabibbo”.