C’era una volta un’area protetta. La battaglia delle istituzioni al Castello di Gianola. Nuovo sequestro per abuso edilizio

L’ALLARME DEL CENTRO STUDI ARCHEOLOGICI “MATTEJ” DI FORMIA. Nel 2013, il centro studi archeologici “Pasquale Mattej” di Formia, e in particolare il presidente Giorgio Ottaviani, torna a suonare l’allarme sulle opere di Orefice, segnalandole alla Sovrintendenza Archeologica del Lazio, alla direzione del Parco Riviera di Ulisse, alla Procura della Repubblica di Latina ed al Comune di Formia, denunciando come “nell’area protetta di Gianola, parte del Parco regionale Riviera di Ulisse, sono in corso opere di sbancamento nell’area dell’ex castello della contessa Pellegrino, costruito negli anni 1920, sulla parte nord-ovest della grande villa marittima romana attribuita a Mamurra. Le opere in corso consistono in scavo e riporto di terreno e rocce e/o frantumi di muro a limitazione di nuove terrazze forse da adibire a parcheggio e si aggiungono ad altre recentemente compiute a danno anche del contesto paesaggistico e stanno sicuramente incidendo sulla parte archeologica. Indipendentemente da quanto può essere stato concesso dalle competenti autorità – prosegue il professor Ottaviani – si ritiene non essere stata presa in considerazione tale evidenza, a danno dell’integrità di detta villa romana per ulteriori e future indagini e studi sulla sua configurazione”.
giugno 2015 (8)