I SEQUESTRI. Ben presto si capiscono le vere intenzioni del nuovo proprietario di lavorare sull’area. Orefice infatti si mette subito all’opera per ottenere permessi e autorizzazioni, riuscendo nel giro di un paio di anni dall’acquisto – anche meno – ad avviare il cantiere che, di fatto,
stravolge la struttura originaria del sito. Così, di conseguenza, non tardano ad arrivare nemmeno i sequestri. Il primo risale al
17 giugno del 2007 quando, in compagnia dei carabinieri, i tecnici comunali dell’ufficio urbanistica fanno visita al “Castello” e dispongono il
sequestro di opere difformi da quanto autorizzato:
muri, piazzali, camminamenti, abbeveratoi e ristrutturazioni varie all’intero complesso. Non passa nemmeno una settimana e il 23 giugno il Comune di Formia e i carabinieri tornano al Castello e dispongono un secondo sequestro, che interessa tutte le attività edilizie che si sono salvate dal primo blitz di alcuni giorni prima. Insomma, tutto bloccato. A seguito di quel procedimento il Tar nell’aprile 2015 ha dato ragione alla proprietà, ammonendo il Comune di Formia di stare alla larga dal sito perchè non di sua competenza. Oltre al danno anche la beffa perchè l’amministrazione comunale è stata anche condannata a riconoscere un risarcimento danni.
