C’era una volta un’area protetta. La battaglia delle istituzioni al Castello di Gianola. Nuovo sequestro per abuso edilizio

COSA STA DIVENTANDO IL CASTELLO DI GIANOLA? Passa circa un mese e la palla passa al Parco che emana due ordinanze, l’immediata sospensione dei lavori e il ripristino dello Stato dei luoghi. A questo proposito, a prescindere da come verrà giudicata la vertenza – mentre si attende la prima udienza davanti al Tar di Roma martedì 26 gennaio – va precisato che comunque la legge numero 394 del 1991 sui parchi e le riserve naturali, demanda alla esclusiva dell’Ente Parco l’autorità per gestire il Nulla Osta sugli interventi da realizzare che possono alterare le caratteristiche del parco. Il Nulla Osta verifica la conformità tra le disposizioni del piano e del regolamento e l’intervento ed è reso entro sessanta giorni dalla richiesta. Insomma per essere ancora più chiari – e usare le parole dell’avvocato Gerardo Russillo che proprio a Formia insieme a numerosi professionsiti e giuristi in ambito di beni culturali partecipò a un importante convegno nel 2014“le opere realizzate all’interno di area protetta, ovvero un parco regionale, in difformità del nulla osta dell’ente parco competente, non sono ex post sanabili, data l’inapplicabilità della disciplina in materia paesaggistica. Relativamente al conflitto di competenza tra l’ente parco e la soprintendenza, va rilevato che esso è solo apparente, poichè gli atti autorizzativi sono tra loro autonomi e soggetti ad una specifica disciplina. In quanto tale la Regione e la soprintendenza di riferimento sono legittimate ad eccepire eventuali violazioni concernenti la normativa paesaggistica di cui al d. lgs. n. 42/2004, senza poter interferire in materia di nulla osta di cui all’art. 13 della legge quadro n. 394/1991, la cui concessione e vigilanza spetta esclusivamente all’ente parco, salvo il caso in cui la legge regionale attribuisca ad un unico organo entrambe le competenze, per cui il nulla osta può assumere valore di autorizzazione paesaggistica. In entrambi i casi però (sia quello di nulla osta autonomo, che quello di nulla osta con valore di autorizzazione paesaggistica) le due discipline non si sovrappongono, ma concorrono; pertanto l’istituzione del parco regionale non fa mai venire meno la necessità dell’autorizzazione paesaggistica che costituisce un presupposto fondamentale per ottenere un valido titolo abitativo edilizio”.
castello di gianolaInsomma lo stato dei luoghi è profondamente cambiato negli ultimi anni. Alberi e piante presenti, nonostante come abbiamo letto dalle parole di una relazione del ministero per i beni culturali, siano di alto pregio, sono state abbondantemente rimosse rispetto al 2006. Perchè? Chi ha autorizzato tale intervento così invasivo se le specie sono di pregio? Ma molte cose sono cambiate. Ci sono vaste colate di cemento, terrazzamenti, camminamenti, sentieri, sbancamenti e altre strutture collocate contiguamente al corpo edilizio originario. Il confronto delle foto tra il 2006 e il 2012 è piuttosto eloquente. Chi ha permesso tutto ciò se si tratta di un’area protetta? E perchè? E’ tutto stato fatto a regola d’arte? Ma non si doveva agire solo per tutelare il sito e rendere fruibile il complesso al pubblico? Oggi non è un’area museale. Ma sembra piuttosto assomigliare a un’area più ricettiva o residenziale. Da dove si domina il Golfo e si prende il sole. Insomma, in conclusione la madre di tutte le domande è una: Cosa si vuole fare diventare l’area dove si trova il Castello di Gianola?