Raccolta firme per mettere in sicurezza il tratto della 630 in cui è morta Michela

Non si può restare fermi. La morte di Michela Minchella, investita mercoledì pomeriggio sulla superstrada Formia-Cassino, ha fatto insorgere i residenti di Penitro. La rabbia è tanta e andava incanalata in qualcosa di costruttivo.

Allora, senza esitazione, il Comitato civico di Penitro sin da stamattina si sta adoperando con una raccolta di firme.


Un documento nel quale si chiede espressamente la messa in sicurezza della Strada statale 630 Formia-Cassino.

Tanta l’attività intorno a questa iniziativa per la quale si stanno adoperando i negozianti di zona, la parrocchia e anche le scuole elementari.

E la raccolta firme va avanti senza sosta. In tanti stanno dimostrando interesse alla problematica di chi vive a Penitro, non solo i residenti.

Nel documento i cittadini intendono formulare richieste precise da rivolgere agli organi competenti.

Ma la redazione del documento verrà fatta lunedì, dopo un corteo che partirà alle 7 e 30 dalla chiesa del Buon Pastore i partecipanti si fermeranno nel punto in cui Michela è rimasta uccisa – investita da quel 65enne iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo – per pregare per lei e per tutte le vittime della strada. Solo in seguito si terrà un dibattito pubblico nel quale dare voce alle proposte della gente. Suggerimenti di coloro che vivono nella zona e chiedono di poter essere ascoltati conoscendo bene quali sono le problematiche e le necessità legate a quel tratto di strada e quali possono essere le soluzioni.