Riceviamo dal Circolo “Alfredo Petteruti” Legambiente di Sessa Aurunca attraverso Giulia Casella e volentieri pubblichiamo:
“CHE I CITTADINI SAPPIANO
-Mentre a Parigi si svolgeva il COP 21 per cercare di risolvere l’ormai improcrastinabile problema delle emissioni di Co2,responsabili del surriscaldamento globale;
-mentre nelle grandi città non si riesce più a respirare;
-mentre si susseguono in tutto il mondo disastri e devastazioni idrogeomorfologiche;
-mentre gli scienziati mettono in guardia i governi di tutto il mondo dall’uso del petrolio e dei suoi sottoprodotti;
-mentre Papa Francesco scrive l’enciclica “Laudato si’” sulla difesa dell’ambiente come bene supremo dell’umanità;
assistiamo, ancora una volta, a una politica guidata da vecchi schemi e ideologie, secondo cui lavoro, impatto sull’ambiente e salute non sono interdipendenti.
INFATTI: Con nota n.0034549 del 18 Dicembre 2015, uscita il 22/12/2015, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), divisione IV, dopo la Conferenza dei Servizi avvenuta a Roma il 29 aprile 2015, e dopo aver sentito il parere del Ministero Ambiente, ha emanato un decreto con il quale concede alla società Interport di continuare a stoccare il pet-coke, a Sessa Aurunca, km 158,400, pur avendo la società realizzato l’impianto in assenza di titolo edilizio ed in area urbanisticamente non compatibile in quanto a destinazione agricola. Ma di questo particolare il Ministero sembra non avere avuto nessuna considerazione, né che la zona sia dichiarata a rischio idraulico dal vigente PsAI-RI dall’Autorità di Bacino Liri Garigliano. Ai signori che ci governano interessa solo che, riducendo il volume di pet-coke stoccato da 140.000 mc (non si sa da chi autorizzati, e con quale progetto) a 97.000, non ci siano rischi e, di conseguenza, non ci sia necessità di V.I.A. nè di valutazione di incidenza.
È utile ricordare che questo sottoprodotto del petrolio contiene una miscela di sostanze estremamente pericolose, come idrocarburi policiclici aromatici (ipa ), metalli pesanti (vanadio, nichelio), alto contenuto di zolfo (anche oltre il 7%) e cloro. Le sostanze contenute nel pet-coke, oltre ad una tossicità intrinseca, sono indicate anche come cancerogene (alcuni, come il benzo-a-pirene, definiti tali dall’OMS) e/o mutagene. La prima proprietà provoca tumori di vario genere, la seconda, modificazioni genetiche, da cui le malformazioni nei nascituri. inoltre anche usato come combustibile, il petcoke rilascia altrettanti potenti elementi cancerogeni (vedi Gela, Taranto ecc.)
Ora noi cittadini ci aspettiamo:
1 – Che l’amministrazione comunale faccia ricorso al TAR contro il decreto del MISE entro 60 giorni dalla data del decreto stesso.
2 – Che nella seduta del Consiglio comunale, convocato per il 4 gennaio 2016, alle ore 18:30, i Consiglieri, ai quali è affidata la salute dei cittadini e la difesa del suolo, si esprimano, all’unanimità, contro la variante al piano urbanistico la cui approvazione consentirebbe di continuare a tenere nel nostro territorio, a vocazione prevalentemente agricola e turistica, un’attività che al nostro territorio non porta benefici di alcun genere, né salutari né economici. La nostra richiesta avviene anche alla luce di una consolidata giurisprudenza la quale ha chiarito chela competenza sulla pianificazione urbanistica è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, anche quando è chiamato a deliberare su una proposta istruita tramite Conferenza dei Servizi”.