Tra condannati e rinviati a giudizio, ora nasce il nuovo Consind

Si svolgeranno oggi, venerdì, le votazioni dei soci per determinare il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio di Sviluppo industriale del sudpontino alla cui presidenza negli ultimi due mandati c’è stato l’avvocato e consigliere comunale di Formia Salvatore Forte. Che oggi si candida per la terza volta a guidare il Consind. A votare ci saranno i 15 enti che compongono l’assemblea generale, senza considerare quelli commissariati che saranno assenti, Itri (forse l’unico ad avere una delega), Minturno e Castelforte ed è prevista anche l’assenza di Spigno e Santi Cosma e Damiano. E’ chiaro che a farla da protagonisti saranno i Comuni ai quali inizialmente, alla sua fondazione, il Consind era dedicato, cioè Formia e Gaeta. Presenti poi Fondi, Campodimele, Lenola, Monte San Biagio, Sperlonga, Provincia di Latina, Camera di Commercio e Assoper Federlazio.

Insomma, vedremo chi ci sarà e chi no, di certo la candidatura di Forte resta solidissima e forse una partita già chiusa, anche perché lo stesso consigliere regionale Pino Simeone di Forza Italia si è personalmente occupato della “campagna elettorale”, stringendo i necessari accordi, come a Formia, dove in cambio del sostegno a Bartolomeo che rischiava di andare sotto in Consiglio comunale sugli assestamenti di bilancio, potrebbe aver ottenuto l’impegno a votare da parte di quest’ultimo proprio la candidatura di Forte. Per la Camera di Commercio non ci dovrebbero essere problemi visto che è stato appena nominato l’ex capo di gabinetto al Comune di Formia dello stesso Bartolomeo, Giovanni Acampora. Con Mitrano l’incontro – una formalità – c’è stato invece mercoledì. Fondi è feudo del senatore Fazzone e la partita è chiusa.


E’ chiaro che come strategia non fa una piega. Tuttavia permangono dubbi e questioni di opportunità. Il Consind non viene certo da anni facili. Molti gli intoppi e i progetti sospesi, uno su tutti la Littorina, per la quale Forte si è battuto moltissimo ma senza mai portare a casa il risultato. Intanto si è dovuto fare i conti con la crisi economica che, per rimanere nel solo territorio di competenza del Consind, ha polverizzato centinaia di posti di lavoro e accompagnato alla chiusura, certe volte rapidamente, altre più lentamente, dei cancelli di molti aziende (Panapesca, Pozzi Ginori, Cantieri Italcraft, Sorriso sul Mare, solo per citarne alcuni). E cosa ha fatto il Consind per il tessuto economico e commerciale del comprensorio? Forse non poteva fare molto di più … o forse sì. Difficile dirlo. Una grande opportunità l’ha però di fatto riconosciuta ad Aldo Zangrillo al quale ha venduto la ex Blue Fish di Penitro per 2,5 milioni di euro. D’altra parte deve essere stata una trattativa facile visto che Zangrillo e Forte non solo appartengono allo stesso partito, ma poi durante la passata amministrazione comunale di Formia l’uno era consigliere di maggioranza, Forte, l’altro assessore in giunta con Forte, Zangrillo.

Insomma cosa farà il Consind nei prossimi anni, di cosa si occuperà? A questa domanda non è facile rispondere per ora, ciò che sappiamo però è che certamente molte delle persone uscenti o che forse saranno nuovamente dentro all’organigramma dovranno affrontare le proprie vicende giudiziarie. Come lo stesso presidente Forte, attualmente a processo perché imputato in quanto ritenuto responsabile, con Gianpaolo Scalesse, dell’inquinamento del mare del Golfo di Gaeta. Oppure come il vicepresidente Stefano Paone, anch’egli indagato per lottizzazione abusiva nelò procedimento della riqualificazione dell’ex sede del pastificio Paone a Formia. C’è poi Antimo Merenna, papà di Erasmo, ex consigliere comunale di Forza Italia di Formia, finito tra mille polemiche sotto le luci dei media nazionali a causa di una foto nella quale era abbracciato con la figlia del boss Francesco Bidognetti, Katia, residente a Formia. Entrambi condannati in Appello per usura, con una riduzione della pena rispetto al primo grado. Si attende la Cassazione.

Gli altri quattro membri del Cda uscente sono Vincenzo Zottola, ex presidente della Camera di Commercio, Franco Taddeo – anch’egli in area Forza Italia, papà di mister preferenze Gianluca Taddeo e di Orlando del quale abbiamo raccontato la storia – e, infine, Federico Carnevale e Antonio Sparagna.

Nomi noti e legati alla politica anche nel collegio sindacale uscente. Figurano infatti Maurizio Simeone, finito al centro delle polemiche degli ultimi giorni a causa della decisione da parte della giunta di Formia di proporre interpretazioni di una sentenza del Tar a beneficio di un terreno di sua proprietà per riconoscergli l’installazione di antenne di telefonia. La proposta è stata bocciata dal Consiglio comunale. C’è poi Vincenzo Manna, figlio del commercialista ed ex assessore al bilancio del Comune di Formia durante l’amministrazione Forte, Raffaele, e, infine, Mario Galasso che è stato consigliere di amministrazione della fallita Formia Servizi per la cui vicenda è tra i 14 rinviati a giudizio per la bancarotta.

Sarebbe opportuno aprire allora una discussione sugli effetti della legge Severino che per enti come il Consind – che pure è partecipato dai soldi dei Comuni e degli altri organismi aderenti – non sembra avere effetti. D’altra parte sulla questione morale sono sembrano esserci i presupposti culturali nella nostra area geografica di riferimento per poterne aprire una efficace. E allora vedremo cosa cambierà con le prossime nomine. Insomma per ora la trasparenza, ma anche la legalità, per qualcuno è stato un optional, e d’altra parte l’unica sezione ancora in allestimento sul sito istituzionale dell’ente è proprio quella sulla trasparenza. Questione di opportunità.