“Suo figlio ha avuto un incidente”: donna di Fondi truffata da un falso avvocato

Il telefono che squilla, la voce di un fantomatico mediatore ad informare che un familiare è stato coinvolto in un incidente stradale. Ed ecco servita la truffa.

Nei mesi scorsi, circostanza denunciata alla polizia, a Fondi era stata la volta di un “assicuratore”. Mercoledì ad entrare in azione col colpo gobbo è invece stato un sedicente legale.  “Salve, sono un avvocato. Suo figlio non può parlare, ma ha avuto un incidente, ha travolto una persona in scooter. Adesso si trova dai carabinieri. Rischia da sei mesi a un anno di carcere. Servono 1800 euro per pagare il verbale. Contanti, o se vuole anche un bonifico online”.


Più o meno queste, le parole utilizzate per gabbare la vittima di turno, una 65enne residente nella zona di via Madonna delle Grazie. Contattata intorno alle 11,30, quand’era sola in casa, saputa la “notizia” ha faticato a restare in piedi. E non aveva nemmeno la somma richiesta sull’unghia dall’altro capo del telefono. Niente paura, però. A che servono gli avvocati? Sarebbe bastato anche un cospicuo anticipo, gli altri soldi sarebbero stati momentaneamente messi di tasca propria dal solerte professionista senza volto. Unica precisazione: bisognava sbrigarsi. “Vada per i contanti”, ha detto l’uomo alla malcapitata. “C’è qualche supermercato nelle vicinanze della vostra casa?”. Appuntamento fissato a stretto giro davanti “Md”, dove la donna, dopo aver chiamato il figlio al cellulare senza ottenere alcuna risposta, è arrivata in fretta e furia in bicicletta. Con lei 450 euro, ad attenderla un “collaboratore” del sedicente legale. Un uomo sui 35 anni, capelli scuri, corporatura normale. Un signor nessuno che ha prima passato un cellulare alla donna facendola parlare ancora una volta con l’“avvocato”, poi ha intascato velocemente il contante e se l’è svignata in auto.

Per rendersi conto della truffa, la 65enne non ci ha messo molto. Non solo il numero di telefono fornitole dagli sconosciuti, quello di un centralino con prefisso 0771 che sostenevano fosse dei carabinieri, una volta effettuata la consegna del denaro è risultato improvvisamente muto. Ma poco dopo le è arrivata anche la chiamata del figlio: tranquillissimo, era appena uscito dall’ufficio postale. Non aveva risposto perché in fila. Una truffa crudele, architettata nei minimi dettagli, e che la vittima ha provveduto a denunciare già nel pomeriggio ai carabinieri (veri) della Tenenza locale.