L’associazione Formia Saharawi Onlus si è rivolta al Baraonda per organizzare una raccolta fondi, ne è venuta fuori l’idea di allestire una mega Jam session nella serata di oggi, mercoledì 2 dicembre, con tutti gli artisti che vorranno dare il loro contributo (il primo giro di birra lo offre il Baraonda). Il 30% dell’incasso sarà devoluto all’associazione ed utilizzato per portare aiuti alla popolazione del Saharawi.
A causa delle piogge torrenziali nell’estremo sud-ovest del Sahara algerino, l’emergenza umanitaria nei campi profughi sahrawi si fa sempre più acuta. Suddivisi in cinque grandi insediamenti, per un totale di circa 150.000 persone, i campi profughi sono stati messi duramente alla prova dalle piogge che, con eccezionale intensità, stanno ininterrottamente scendendo sulla regione.
Il primo e più colpito tra gli insediamenti è stato quello di Dakhla, 180 km a sud della città algerina Tindouf. I profughi sahrawi, che vivono in abitazioni fatte con mattoni di sabbia cotti al sole, hanno visto le proprie case completamente distrutte. L’allarme, oltre che per i danni delle alluvioni, è scattata anche per l’esplosione di broncopolmonite e dissenteria. Dopo Dakhla, sono stati colpiti i campi di Smara, Awserd e Boujdour. Neppure il campo di Al Aiun, già danneggiato nel settembre dello scorso anno da una bomba d’acqua, è stato risparmiato dal disastro.
Si teme che l’emergenza possa protrarsi per un periodo piuttosto lungo. Molte delle case ancora in piedi crolleranno con il riapparire del sole, poiché i mattoni di sabbia cotti al sole e impregnati di acqua, asciugandosi in tempi diversi a seconda dell’esposizione, mineranno definitivamente la stabilità delle fragili costruzioni. Si sta cercando tempestivamente di rimuovere gli animali morti dai corsi d’acqua e di bruciarne le carcasse, per impedire il diffondersi di epidemie e l’inquinamento delle falde acquifere.