Colletta alimentare a Terracina il 28 novembre

Sabato 28 Novembre 2015: 19a Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Più di un centinaio di volontari pronti alla raccolta, presso i principali supermercati e discount cittadini, delle donazioni spontanee di viveri che saranno successivamente distribuite a quanti, anche da noi, versano sempre di più in condizioni di povertà e di bisogno.

“Anche quest’anno – spiega Massimo Salvione, comunità di Comunione e Liberazione di Terracina e comitato cittadino di promozione della 19a G.N.C.A. – la città di Terracina è pronta ad aderire alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare promossa, come ogni anno, dalla Fondazione Banco Alimentare in occasione dell’ultimo Sabato di Novembre e giunta alla sua 19° edizione. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare rappresenta, anche per Terracina, fin dal 2002, un importante appuntamento con la solidarietà, che coinvolge e sensibilizza l’intera comunità civile cittadina.


Promossa a Terracina dalla comunità locale di Comunione e Liberazione, il movimento fondato quasi sessanta anni fa da Don Luigi Giussani, la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, è un gesto che, nella nostra città, ogni anno vede mediamente la partecipazione di oltre un centinaio di volontari di tutte le età ed il coinvolgimento di numerose associazioni caritative. Anche quest’anno, a raccogliere le donazioni di viveri di quanti vorranno aderire al gesto, saranno, oltre a numerosi studenti delle Medie Superiori, i volontari di tutte le Caritas parrocchiali cittadine, dei Boy-Scout, dell’Associazione OASI, dell’Azione Cattolica, della Comunità Rumena e della Soc. S.Vincenzo de Paoli. Per l’intera giornata di sabato prossimo, saranno tutti ospiti di venti supermercati che, a Terracina e dintorni, hanno aderito all’iniziativa: Coop, Conad, Sigma, Todis, Md, Primavera. A turni prestabiliti, pertanto, all’entrata dei locali, i volontari del Banco inviteranno ogni cliente ad un piccolo, ma concreto gesto di gratuità e condivisione: donare parte della propria spesa a coloro che versano in condizioni di bisogno.

Si tratta di un gesto semplice, ma al tempo stesso molto importante ed altamente educativo, perché, come ci ha recentemente ricordato Papa Francesco, “anche se non possiamo compiere un miracolo come lo ha fatto Gesù, tuttavia, possiamo fare qualcosa di fronte all’emergenza della fame; qualcosa di umile, e che ha anche la forza di un miracolo. Prima di tutto possiamo educarci all’umanità, a riconoscere l’umanità presente in una persona, bisognosa di tutto. (…) Condividere ciò che abbiamo con coloro che non hanno i mezzi per soddisfare un bisogno così primario, ci educa a quella carità che è un dono traboccante di passione per la vita dei poveri che il Signore ci fa incontrare”.

Si tratta quindi di un gesto che costa poco, ma vale davvero molto. Vale perché consente di rispondere in modo tangibile alle necessità di quanti – purtroppo sempre di più in questi tempi amari – vivono in condizioni di povertà. Vale perché dimostra che, pur in un periodo, come quello attuale, segnato da grave incertezza economica, c’è ancora un intero popolo che non si ferma di fronte alla crisi o alla paura del futuro, ma si fa avanti con coraggio e accetta di donare una spesa a chi è più povero, dimostrando così che la carità è più forte e può ridare speranza a tanti che l’hanno persa. Ma vale anche perché attraverso di esso, rispondendo al bisogno del prossimo sconosciuto, ci ricordiamo che ogni uomo è portatore di un bisogno molto più grande, un bisogno di compimento e di bene infinito per la nostra persona, di cui l’indigenza materiale è sono solo il segno esteriore più immediatamente percepibile”.