“Quando si esprime, la Cassazione normalmente mette la parola fine alle vicende giudiziarie a volte infinite come quella sull’Aser-Tributi Italia, che ha investito con i suoi effetti negativi la Città di Aprilia per più di un decennio. Se nei rapporti con il Comune di Aprilia questo è già avvenuto da diverso tempo e l’Aser è solo un brutto ricordo, oggi però quell’incubo per alcuni ex amministratori che fecero quella scelta si è materializzato con la sentenza della Cassazione penale che, rigettando il ricorso presentato dagli stessi, già fortunati nel cogliere la prescrizione del reato imputatogli dalla Procura della Repubblica di Latina e con l’aspettativa di vedersi accordare una soluzione nel merito, viceversa ha definitivamente confermato quanto sostenuto dai Giudici in Appello, ossia “l’esistenza di una situazione che senz’altro non consentiva una assoluzione nel merito, in considerazione quantomeno delle plurime e strumentali violazioni delle condizioni del bando di gara, dell’inesistenza delle condizioni per l’adozione della procedura d’urgenza, della questione dell’iscrizione all’Albo dei privati gabellieri.
Ciò è a dire in parole povere che la procedura per la scelta del socio privato era totalmente illegale sin dalle origini, quando gli atti furono approvati nella famosa notte in Consiglio Comunale il cui Presidente era uno dei Consiglieri Comunali che oggi siede tra i banchi del PD e più di tutti urla allo scandalo per la scelta di questa Amministrazione di voler affidare, ora e per un tempo limitato, il supporto strumentale del solo servizio della riscossione dei tributi comunali evasi e di cui i relativi introiti andranno direttamente nelle casse dell’ente che dopo le necessarie verifiche pagherà al gabelliere privato un aggio (questa volta sì) commisurato al servizio. Alla luce dell’ennesima pronuncia degli Ermellini, emerge ancora una volta come questa vicenda sia stata uno scandalo che ha colpito non solo Aprilia ma l’intero paese Italia, generando vere e proprie emergenze di bilancio ad oltre quattrocento comuni che probabilmente non verranno mai risarciti.
La verità risiede negli atti che con grande coraggio questa Amministrazione Civica ha saputo adottare sin dal suo insediamento con quella delibera fondamentale di Consiglio Comunale che, applicando la risoluzione del contratto per inadempimento, ha definitivamente liberato la Città da quel mostro generato dalle scelte politiche scellerate dei grandi partiti. Se poi guardiamo agli effetti causati da quelle scelte politiche senza scrupoli, e alle difficoltà quotidiane di far quadrare i conti per garantire le condizioni minime che l’Amministrazione deve poter assicurare alla collettività, non ci resta che il rammarico per quel danno quantificato dalla Corte dei Conti in ottanta milioni di euro, ma soprattutto sofferto dai cittadini di Aprilia in termini di servizi essenziali ed opere pubbliche, che al contrario avrebbero oggi a disposizione”.
Lo dichiara in un comunicato Antonio Terra, sindaco di Aprilia.