Dopo i fiumi di sangue di Parigi, un nuovo solco nella storia moderna, oggi la comunità islamica italiana scenderà in piazza a Roma e Milano per condannare il terrorismo targato Isis. Ma intanto ieri una voce contro gli attentati e gli attentatori si è levata, ferma e autoritaria, anche dalla numerosa comunità della Piana di Fondi. Condannandoli con forza, “un distruttivo” . Sottolineando ancora una volta che no, quello non è Islam. Non quello vero, perlomeno. E invitando i musulmani delle terre pontine (e non solo) a vigilare sul Paese: per scacciare ogni paura, c’è bisogno anche del loro aiuto.
La voce di un’intera comunità

A prendere la parola Otman Naser, l’imam della moschea di Fondi. Un piccolo locale in via Torricelli, eppure snodo di una vastissimo gruppo di fedeli: vi gravitano attorno centinaia di musulmani, stranieri e italiani, provenienti dalla bellezza di undici comuni sparsi tra la provincia di Latina e il Frusinate. Fulcro del centro d’aggregazione, gli islamici della Piana, che negli anni hanno espresso anche personalità di rilievo nella vita cittadina come l’ex presidente dei commercianti ambulanti, Asharaf Wahab. Integrazione, dinamicità. Concetti che tenta ed ha sempre tentato di inculcare quella che è da anni la guida morale e spirituale della comunità, nonché uno dei fondatori della moschea, sbocciata nel 2000. L’imam Otman, appunto, d’origine libica, cittadino italiano a tutti gli effetti, vivendo nel Belpaese ormai da oltre quarant’anni. Sulle spalle decenni di accurati studi sui testi sacri islamici. Persona rispettata, ascoltata. E che ieri, durante la Preghiera del Venerdì, in una moschea colma di fedeli, ha fatto sentire la propria voce contro il terrore. Parole chiare, che non si prestano a interpretazioni: chi ammazza sbaglia sempre, e non può nascondersi dietro la religione. L’unica strada percorribile – da tutti – è la pace.
Il vero volto dell’Islam
E’ proprio parlando di pace, che l’imam ha iniziato il sermone che ha preceduto il raccoglimento in preghiera. “L’Islam è la religione della pace, come dice anche il suo stesso nome”, ha esordito. “Chi si dichiara musulmano è necessario che segua il Corano e la Sunna, questa è la dottrina di Allah. Se la segui come si deve, sei musulmano e anche devoto”. Premessa cui il leader della comunità, alla stregua di un monito, ha fatto seguire alcuni versetti del Corano altamente significativi. “Allah dice: non saranno mai uguali il bene e il male. Respingi questo con ciò che è migliore, ed ecco che colui da cui ti separava l’inimicizia diventerà un intimo amico (34, Surat Fussilet, ndr)”. Ed ancora. “Allah dice: chi uccide un’anima senza motivo, o porta corruzione in terra, è come se avesse ucciso tutti il genere umano, e chi le salva la vita, è come se avesse salvato l’intero genere umano (32, Surat Almaidah, ndr)”. Ulteriore spunto alla riflessione dell’imam, le parole del profeta Maometto. “Dice il Profeta: il musulmano è colui che non reca danno alla gente né con le sue mani, né con la sua lingua”. Il vero volto dell’Islam è questo, ha sottolineato con forza.
“L’Isis? Non è terrorismo islamico”
Ricordati i dettami dei testi sacri, il leader della comunità islamica stanziata a Fondi è poi passato alla stretta attualità. Alle decine di morti di Parigi per mano dei terroristi dell’autoproclamatosi Stato Islamico, l’Isis. “Quello che è accaduto in Francia per noi musulmani non è una novità”, ha detto ai fedeli Otman. “Questo terrorismo ha inaugurato il suo mattatoio ambulante in Iraq, Siria, Libia ed altri Paesi africani, macellando i musulmani e i cristiani del luogo. Uomini, donne, bambini”. Stragi cieche: “Noi condanniamo qualsiasi tipo di terrorismo, ovunque. Ma il 90% delle sue vittime sono musulmane, quindi non si può dire che quello di cui stiamo parlando è terrorismo islamico”. Puntualizzazioni, seguite da un appello: “L’Italia oggi è il nostro Paese e ha bisogno anche della nostra vigilanza, visto che anche la nostra Capitale è minacciata da questo virus distruttivo”.
“Mai generalizzare”
Avendo affrontato da spettatore esterno gli anni bui del terrorismo politico italiano, durante il discorso di ieri in moschea l’imam si è lanciato in un eloquente parallelismo: “In Italia abbiamo avuto negli Anni di Piombo un terrorismo che ha portato via la vita del grande statista Aldo Moro, a giudici, a uomini delle forze dell’ordine. In quel periodo in Italia i terroristi non erano i musulmani. Ma nessuno si permetta di dire che l’Italia e gli italiani erano terroristi”. Sempre insensato, fare di tutta l’erba un fascio. Allo stesso modo dell’uccidere in nome di un dio, qualunque esso sia: “Non si prenda la religione come scudo. L’abito non fa il monaco, (i terroristi, ndr) possono dire quel che credono”. In chiusura, prima della preghiera, la guida della comunità islamica pontina ha infine dedicato un pensiero alle persone falciate dal terrore, ad ogni latitudine: “Facciamo le nostre condoglianze ai familiari di tutte le vittime innocenti, ovunque siano spirate”.