Codacons denuncia violazioni di legge al Comune di Latina

E’ illegittimo il silenzio osservato dall’amministrazione comunale alle richieste di incontro e  di conseguenza si configura inadempimento della pubblica amministrazione  per omesso rispetto delle norme previste  dalla legge n. 244 del 24/12/2007 art. 2 comma 461 e dell’art. 106 comma 1 del TUIR.

Il Codacons ha più volte richiesto al Commissario Straordinario del comune di Latina, senza ottenere risposta alcuna, un incontro nonostante l’assoluta importanza degli argomenti da sottoporgli e alle ricadute che questi hanno sui cittadini.


Infatti i  rappresentanti del Codacons vogliono dire la loro, per quanto riguarda il punto di vista dei consumatori, relativamente ai Servizi cimiteriali, al Piano sosta, alla Tosap, alla tassa sulla pubblicità a seguito del mancato rispetto dell’art. 2, comma 461 della L. 244/2007 sugli affidamenti di servizi pubblici a soggetti terzi.

Da ultimo, ma non certo per importanza, occorre chiarire il notevole importo che l’Ente ha erroneamente riconosciuto alla Latina Ambiente almeno a partire dal 2013, ma molto probabilmente anche da anni prima, e che rischia di essere pagato anche in futuro.

A questo proposito, infatti, il Codacons con richiesta inviata via PEC al Dott. Barbato  il 16 ottobre scorso e successivamente sollecitata, ha richiesto la revoca della Deliberazione n. 30/2015 del 30/07/2015, avente ad oggetto: “Piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2015”, con cui è stato riconosciuto nel PEF della Società un importo del 5% anziché dello 0,5%, sotto la voce “Insoluto”, ovvero Crediti Esigibili.

Infatti, l’art. 106 comma 1 del TUIR, dispone che possono essere deducibili dal reddito di impresa le svalutazioni e gli accantonamenti per rischi su crediti, nel limite annuo dello 0,50%. Quindi, al di la delle polemiche sorte negli ultimi giorni in merito, l’adozione dello 0,5% è un preciso obbligo di legge.

Il Comune di Latina, invece, violando la legge, per tale voce ha riconosciuto in passato e riconosce per l’anno corrente un valore inserito nel PEF della Latina Ambiente dieci volte superiore, consentendo un indebito arricchimento di ben €  1.004.135,79 per il solo anno 2015.

Infatti a tanto ammonterebbe l’incremento del PEF a seguito dell’applicazione dell’indebita percentuale del 5%, la quale,  secondo il T.U.I.R., è consentita solo come tetto massimo raggiungibile in conseguenza di più accantonamenti annuali e, pertanto, non può essere applicata anno per anno.

E’ ovvio che l’aver approvato questa percentuale rappresenta un ingiusto costo a sfavore dei cittadini che si riversa sulle bollette in arrivo ed un bel regalo alla Latina Ambiente, ma indebito, se non addirittura illecito.

Secondo il Codacons, se la delibera non viene modificata, essa potrebbe essere sottoposta ad una class action collettiva, all’attenzione degli ispettori contabili della Ragioneria Generale dello Stato e della stessa Corte dei Conti, sempre non volendo valutare possibili violazioni penali a carico di coloro che, volutamente o no, hanno dato il via libera alle varie delibere di approvazione del PEF della società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel comune di Latina.

Pertanto il Codacons, considerata l’enorme importanza che annette ai citati argomenti, confida che il dott. Barbato voglia trovare il modo di convocare con urgenza l’incontro più volte richiesto.