A Formia i contatori dell’acqua non si toccano

Formia è il primo comune d’Italia nel quale il Consiglio comunale approva una deliberazione contro l’esecuzione dei “distacchi dei contatori dell’acqua” e “riduzione del flusso idrico” alle utenze idriche (prima casa) in situazioni di morosità. E’ stato deciso con i 14 voti favorevoli di maggioranza e Udc, fuori dall’aula la rappresentanza di Forza Italia (Salvatore Forte, Erasmo Picano, Carla Ciano e Gianluca Taddeo), perché “Siamo favorevoli nel merito – ha spiegato Forte – ma alla luce dei due pareri legali, mi pare che non si possa votare e si esponga significativamente l’Ente”. Assenti Dario Colella, Stefano Paone e Sandro Zangrillo e anche, tra i consiglieri di Idea Domani, Nicola Limongi, Giovanni Valerio, che aveva inizialmente aderito ed era inizialmente presente in Consiglio, e Alessia Valeriano, la ditta del cui marito a fine settembre ha significativamente vinto (ribasso del 58,756!) un appalto con Acqualatina da quasi tre milioni di euro per i lavori di risanamento e di ottimizzazione delle reti idriche.

A presentare la proposta, riveduta e corretta secondo le indicazioni fornite dal segretario generale del Comune e dopo che il precedente Consiglio aveva deciso di respingere la votazione per errori tecnici nella redazione dell’atto da deliberare, e dopo quindi anche due raccolte firme, è stato Gennaro Varriale a nome del Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina di Formia.


E’ una vittoria di tutti i cittadini della nostra città – si legge nella nota del Comitato – che da anni combattono contro il mostro “Acqualatina” e che nonostante tutti gli ostacoli, che hanno trovato lungo la strada, non si sono arresi, ma anzi hanno rilanciato. Il principio che hanno voluto sostenere con la loro battaglia è che “la disponibilità e l’accesso all’acqua potabile per il soddisfacimento dei bisogni individuali e collettivi costituiscono diritti inviolabili e inalienabili della persona umana, non assoggettabili a ragioni di mercato” e che tale principio vale anche con Acqualatina”.

Il Consiglio comunale di Formia
Il Consiglio comunale di Formia

LA DISCUSSIONE – Dopo quindi l’introduzione di Varriale che ha sostanzialmente informato della generale politica di Acqualatina nei casi di morosità ovvero immediata ritorsione / riduzione / soppressione del flusso idrico, il rappresentante del Comitato ha anticipato eventuali obiezioni su possibili responsabilità di natura legale: “In tanti altri casi si vota con lo stesso identico rischio”. Infine, ceduto la parola ricordando che il diritto all’acqua è sancito dalla Carta dei Diritti dell’Uomo e l’aumento del 103% su bollette e servizi erogati negli ultimi anni.

“Concordo sui contenuti e le denunce contenute nella delibera – ha detto Bortone che poi ha aggiunto -: per il superamento di Acqualatina servono iniziative molto più ampie. Ma votiamo favorevolmente”. Sulla stessa linea Delle Donne ha ricordato il problema dell’adeguamento del deposito cauzionale. E così anche La Mura: “L’acqua non va tolta a nessuno perché è un bene comune”. Di Rocco prova a introdurre nella proposta un ordine del giorno ad hoc per rimpinguare il fondo per i morosi già presente in bilancio “ma evidentemente scarso se solo 12 persone su 85 vi hanno potuto accedere”. Valerio esce dall’aula e Nicola Riccardelli prova a mettere in difficoltà la maggioranza chiedendo di votare l’impegno dell’Amministrazione a trovare un fondo per i morosi. Il Sindaco risponde anticipando che “L’amministrazione ha un fondo per sostenere tutte le famiglie indigenti e che fra qualche giorno ci sarà una social card che renderà disponibili gli 80 mila euro previsti in bilancio consentendo il sostegno alimentare”.

Entra in scena l’Avvocatura comunale dando parere negativo alla delibera, “espone l’Amministrazione a procedure risarcitorie”, dando così modo a Salvatore Forte di osservare: “E noi votiamo questo? Mi sembra un controsenso”. Il Sindaco riprende la parola e interpreta il no dell’avvocatura: “Con questa delibera affermiamo che prima di sospendere, Acqualatina deve verificare se quella situazione è punibile”. Si resta sul tecnico con la parola che viene ripresa dal Segretario la quale contesta l’interpretazione dell’Avvocatura e aggiunge: “Questa delibera è di carattere generale e va a combaciarsi con il regolamento del servizio idrico che vieta la riduzione del flusso idrico e delle utenze in alcuni casi, è quasi pleonastica e inutile da votare”.

Schiano da il suo sì alla delibera “Chi fa politica si assume una responsabilità sempre: io la voto a prescindere”, così Aprea: “Comprendo le perplessità di Salvatore Forte ma acqua, scuola e sanità non si privatizzano”. Picano puntualizza dall’opposizione a Schiano: “Tu le responsabilità te le puoi prendere se il parere legale lo ammette. Se non è legittimo… Ci sono due pareri, purtroppo, negativi. Uno è dell’Avvocatura, l’altro è del responsabile dell’Ufficio. E’ nostro diritto chiedere spiegazioni”.

Il presidente del Consiglio comunale Tallerini sposta più in là l’odg chiesto dall’Udc “Lo si vedrà in consuntivo”, chiama il voto e quando Forza Italia è uscita, il Consiglio comunale vota sì.

Fuori dall’aula consiliare si congratula anche il meet up Formia 5 Stelle che rilancia: “Rivolgiamo ora appello all’amministrazione affinchè mantenga anche la promessa di inserire il principio dell’acqua bene comune nello Statuto del Comune di Formia, promessa fatta oltre un anno fa in sede di rigetto per cavilli burocratici della delibera popolare in tal senso proposta, insieme a quella sull’inserimento nello Statuto dei referendum deliberativi”.