Un giorno dei morti “a caro prezzo”. A Gaeta i defunti “scadono” prima

Indicati dalle freccette i biglietti e le locandine del Comune di Gaeta affisse sulle lapidi

“Ogni anno il 2 novembre  – avrebbe detto Toto’ nella sua Livella – c’è l’usanza, per i defunti, andare al cimitero”. E ogni due novembre, per molti, significa tornare al paese d’origine e unirsi a parenti e amici perchè, sempre per citare Totò, “ognuno l’adda fà chesta creanza, ognuno l’adda tenè chistu pensier”. Insomma una tradizione molto italiana. Che però quest’anno è stata più profana del solito. Perchè va bene la religione, la fede e la commemorazione dei cari, ma dopotutto un posto al cimitero si paga. Altro che Livella. E allora il Comune di Gaeta ha deciso di ricordare, a tutti gli smemorati, o a quelli che hanno capito ma fanno finta di niente, che i loculi hanno un prezzo. E così al cimitero sono spuntate decine di adesivi e locandine, che ricordano il pagamento da effettuare (nella foto in alto indicati dalle frecce). Anzi, per essere precisi, “invitano”: “Manca contratto di concessione. Si invita a rivolgersi presso l’ufficio gestione Cimitero in piazza XIX maggio 10” (La piazza e il civico lo hanno precisato per i cittadini che non sanno dov’è il Comune o per paura che siano i forestieri a non trovarlo?).

Insomma il tempismo non è stato perfetto, la visita al proprio caro non deve essere iniziata con lo spirito giusto questo 2 novembre. Ma come se non bastasse, girando lo sguardo sugli altri loculi vicini, ci sono ancora altri cartelli che ricordano già la sanzione, la pena – per restare in tema – nei confronti di chi non paga. O quantomeno la lasciano intendere: “Loculo in disponibilità del Comune”. E allora pensi … “qualcuno non ha pagato il loculo che quindi è tornato nella disponibilità del Comune”. Sembrerebbe quasi un messaggio subliminale, da una parte “devi pagare”, dall’altra “perdi il loculo”. Ma non può essere, si tratta di sacralità della morte, un tema importante per il quale in città notoriamente politica e istituzioni hanno massimo rispetto e seguono cerimonie solenni. Specie in occasione del 2 novembre. Il dubbio, tuttavia, a essere sinceri resta. Eccome.


“Ma non è possibile – avrà pensato il cittadino-devoto, recandosi al cimitero di Gaeta e leggendo l’ammonimento del Comune – il loculo l’ho già pagato“. Sì, in effetti, potremmo rispondergli, il loculo è stato pagato e, secondo la legge del 1975, resta nella disponibilità del compratore per 99 anni. Se l’acquisto è antecedente al ’75 la durata, invece, è addirittura infinita. A meno che? A meno che il Comune non decida che la decadenza è trentennale e quindi, terminati i quali, va ripagata la concessione. Proprio come ha fatto il Comune di Gaeta. Ovviamente si è aperto lo scontro politico sospinto dall’indignazione delle persone. Perchè, pur tralasciando l’aspetto morale, in ogni caso se il contratto è stipulato su un accordo preciso una parte non può modificarlo unilateralemente. Non bisogna essere esperti di diritto privato per capirlo, è un princio alla base di tutti i contratti. Salvo casi eccezionali. Che infatti il Consiglio di Stato illustra con una sentenza (la numero 5505 – dell’11 ottobre 2002 – sez. V) che afferma come “il Comune può limitare le concessioni perpetue, ma non al di sotto dei 50 anni trascorsi dalla tumulazione dell’ultima salma e purchè si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno). Altrimenti per quelle da 99 anni, non si può superare questa soglia temporale, salvo rinnovi.

concessione.3tagliataEcco il chiaro passaggio della sentenza: “La normativa comunale che impone, a pena di decadenza, il rinnovo della concessione cimiteriale perpetua al trascorrere di ogni trentennio è in contrasto con la disposizione di cui all’art. 93 del regolamento governativo approvato con D.P.R. n.803/1975 (il cui contenuto è stato poi ripetuto nell’art. 92 del D.P.R. 10.9.1990 n.285). Detta disposizione statale, dopo aver precisato che le concessioni cimiteriali rilasciate dopo l’entrata in vigore del regolamento, non possono avere una durata superiore ai 99 anni, salvo rinnovo, prevede per quelle anteriori, di durata superiore ai 99 anni, la facoltà di revoca da parte del Comune quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma e si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero”.

Infine raccogliamo e riportiamo le dichiarazioni spontanee dell’ex sindaco e attuale consigliere comunale del Movimento Progressista di Gaeta Antonio Raimondi, che sulla vicenda promette battaglia: “Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano – ha dichiarato Raimondi – si è dimostrato essere arrapato di soldi. Mi chiedo come si possa organizzare un’operazione così squallida nei confronti dei cittadini. Parenti che si rincontrano per commemorare i propri cari, anche dopo aver affrontato lungi viaggi per rispettare la tradizione, e che si ritrovano una sorpresa del genere. Peraltro di dubbia legittimità. Ancora una volta questa amministrazione comunale ha dimostrato la propria incapacità e attaccamento al denaro“.