“Non finisce qui. Perché la nostra volontà è quella di continuare, ora che la piattaforma di «Penso Propositivo» è costituita. Bisogna programmare nuove discussioni aumentandone sempre di più la partecipazione e il dettaglio. Durante questi cinque giorni, cittadini, associazioni, tecnici e militanti hanno avuto modo di instaurare un primo confronto su temi come l’urbanistica, i servizi sociali, la finanza pubblica, le attività produttive, ecc. . Molte sono le idee poste sul tavolo che a breve verranno riassunte, messe nero su bianco e pubblicate, ma sulle quali presto bisognerà necessariamente tornare sopra, perché l’obiettivo è quello di arrivare a formulare proposte che siano pronte per essere attuate, all’interno delle quali si dica cosa fare, come fare e dove prendere le risorse.
Scrivere una carta d’intenti che possa ispirare le future azioni amministrative, fornendo una direzione da seguire e ponendo una costante attenzione sugli obiettivi di medio e lungo termine, perché ciò che manca alla nostra città è un progetto di lungo respiro che dica chiaramente come dovrà essere Priverno tra qualche anno. A nome di tutti esprimo inoltre gioia per la riuscita dell’evento di «Agenda 2050» in quanto anche quest’ultimo, insieme a «Penso Propositivo», rappresenta una chiara alternativa ad un vecchio modo di far politica: quello delle stanze chiuse e della scarsa partecipazione, che parla di idee per la città, solo nella fase finale della campagna elettorale – dopo aver tirato fuori dal cilindro i candidati, sommato presunte sacche di voti e relativi interessi.
Mi auguro che tali iniziative possano definitivamente rivoluzionare il modo di far politica nella nostra città, ponendo al centro dell’opinione pubblica il merito delle questioni e costringendo ad uscire allo scoperto chi ora, mantenendo un basso profilo, lavora per imporre dall’alto accordi e candidati, chi pensa che quattro chiacchiere tra presunti «saggi», dentro stanze vuote e anche un po’ umide, siano sufficienti per decretare – direi condannare – il futuro della nostra città.
Si smetta, una volta per tutte con il toto-candidati e con la fanta-politica: non ha alcun senso allearsi, se non si è d’accordo sui temi, anche i più spinosi, come possono essere ad esempio la questione cave e l’urbanistica, perché quando ciò non accade allora a convergere sono gli interessi di parte, non di quelli della comunità. Si sta insieme se si condivide la stessa idea di Priverno. Scegliere un «buon candidato» non è sufficiente, lo è ancor meno se questo non scaturisce a seguito di un sano processo partecipativo. E’ fondamentale infine, che la piattaforma di «Penso Propositivo» continui il proprio cammino anche dopo le elezioni, perché così potrà continuare a nutrire il dibattito politico e diventare un laboratorio utile a monitorare e ad assistere il governo della città”.
Lo dichiara in un comunicato Simone D’Errico, segretario SEL Priverno.