A fuoco un capannone nel centro di Itri: tragedia sfiorata

AGGIORNAMENTO ore 17.50 – L’emergenza fuoco a Itri sembra proprio non conoscere tregua, sia d’estate che di autunno o di inverno.


Un'immagine dell'incendio
Un’immagine dell’incendio

La conferma giunge dall’impressionante rogo che, poco dopo le 8.30 di questa mattina, mercoledì, si è sviluppato all’interno di un deposito ubicato di fronte al civico 44 di via maresciallo Italo Balbo, tratto urbano della consolare Appia dove il conteggio della distanza da Roma segna km 132,500. Senza alcun preavviso acustico (non s’è avvertito alcun boato prima dello sprigionarsi delle fiamme) gli automobilisti in transito, i passanti e gli avventori del bar “La piccola caffetteria” , gestito dai familiari della titolare Marta, hanno visto innalzarsi fiamme terrificanti che provenivano da un magazzino adiacente all’esercizio di ristorazione e dove i proprietari, componenti della famiglia Agresti, tenevano deposito di materiale edile, condizionatori, fusti di gasolio ed altro materiale plastico e di risulta.

Alle fiamme ha subito fatto seguito un pungente fumo nero che, alzatosi di diverse decine di metri, è stato visto – così ha dichiarato il cameraman Giuseppe Miele -, anche da Gaeta.

 

I vigili del fuoco sul posto
I vigili del fuoco sul posto

LE SQUADRE DI EMERGENZA – Immediato l’allarme e più che tempestivo l’arrivo dei militi della stazione Carabinieri di Itri con il comandante, il maresciallo Giovanni Persico, e l’appuntato scelto Ugo Attardi, i quali hanno provveduto a predisporre l’intervento di una task force composita e specializzata: Vigili del Fuoco (la 5 A di Gaeta, con caposquadra Salvatore Martellucci, la 9 A di Castelforte, caposquadra Antonio Cerullo, l’autobotte da Terracina, la camionetta con altro personale), la Polizia Locale, un’ambulanza per eventuali feriti, la Protezione Civile locale (Emergenza Radio Itri con il presidente Antonio Maggiacomo rimasto sul posto fino alle 16,15). A loro si sono aggiunti il personale dell’Italgas (dato il rischio di probabili perdite di gas), dell’Enel, causa la distruzione ei deterioramento dei  cavi elettrici interessati dal rogo), dell’Anas. Con loro anche il personale operativo civile del comune di Itri e, cosa che ha positivamente colpito non poche persone, un volontario di Pontinia, Gionatan Basso, specializzato per le emergenze che, in virtù della sua titolarità a intervenire, benché stesse guidando un furgone per effettuare delle consegne, si è posto, vestito con abiti borghesi, al centro della carreggiata dell’Appia, in località Fossatello a collaborare nel far defluire il traffico letteralmente impazzito che si è subito registrato dopo che era scoppiato l’incendio.

Tutto questo mentre quasi l’intero paese veniva raggiunto dal fumo acre e altamente tossico, respirato, purtroppo, dagli operatori impegnati nell’emergenza, tra i quali la vigilessa Maria Teresa Musetto, posizionata proprio nel vortice più maleodorante formatosi dalla combustione di materiale plastico, gommoso e di altro genere (tra l’altro, i Vigili del Fuoco hanno recuperato e subito portato fuori una bombola a gas).

La bombola del gas recurperata
La bombola del gas recurperata

LE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO – L’intervento sinergico è stato lungo e meticoloso, avendo l’incendio riguardato, oltre che il deposito distrutto, l’adiacente bar e gli appartamenti situati nei piani superiori del palazzo dell’esercizio commerciale, le retrostanti unità immobiliari dove hanno sede un oleificio e le residenze dei titolari di quest’ultimo. Camion, autobus di linea e di viaggi turistici in transito per Itri, furgoni di fornitori di merce varia, pendolari, automobilisti in transito per puro caso, tutti hanno dovuto percorrere tragitti interni e non certamente deputati a far veicolare grossi Tir, con l’immaginabile disagio che un paese, già di per sé contagiato dalla maniacale moda di percorrere poche centinaia di metri sempre e soltanto in auto, ha dovuto sopportare.

Encomiabile, questo proposito, il lavoro dei Vigili Urbani, organicamente insufficienti, per numero, a fronteggiare situazioni di questa portata, ma comunque all’altezza della situazione nonostante la biasimevole tara mentale di tanti curiosi che per cogliere in maniera visivamente morbosa le immagini di quanto stesse accadendo, non hanno rinunciato a usare l’auto per portarsi nei pressi dell’emergenza. Solo verso le ore 16, dopo un immane lavoro dei Vigili del Fuoco e di tutta la task force impegnata e dopo che i volontari dell’E.R.I. hanno finito di bonificare la carreggiata, il marciapiede, al termine di una lunga mattinata che li ha visti impegnati a fronteggiare diverse criticità legate all’emergenza, in totale sinergia con i pompieri, il traffico è tornato normale.

La coltre di fumo nero
La coltre di fumo nero

I DANNI – L’incendio ha interessato anche una struttura in legno e ferro con copertura di lamiere in ferro. Problemi seri sono rimasti per il locale bar, bloccato nella sua attività e da  ritinteggiare e rendere funzionale negli impianti elettrico. Problemi anche per gli inquilini dei piani superiori del palazzo interessato dalle fiamme, dove gli infissi sono andati completamente distrutti dalle alte fiamme, “la palazzina ha riportato danni notevoli a n° 3 appartamenti” hanno comunicato i Vigili del Fuoco, e per quelli della costruzione retrostante interessati da fiamme meno distruttive ma da un fumo tanto acre. Nessuna disposizione per eventuale inagibilità di appartamenti è stata emessa dalle competenti figure istituzionali dei Vigili del Fuoco i quali, comunque, durante tutte le operazioni, avevano fatto evacuare, per precauzione, gli abitanti degli stabili interessati e vicini.

L'incendio di oggi a Itri
L’incendio di oggi a Itri

IPOTESI INVESTIGATIVE– Oltre tre viaggi di camion da trasporto di rifiuti hanno poi provveduto a sgomberare lo spazio investito dall’incendio, mentre nessun innesco è stato trovato, per cui, per ora, gli inquirenti seguono l’ipotesi della casualità. Del resto, uno dei titolari del deposito è una persona amabilmente tranquilla che gestisce sale giochi e non ha mai avuto urti e scontri con chicchessia e con chiunque gli si rapporta con civile modalità interlocutoria. Per quanto riguarda perciò le ipotesi del rogo, si attendono  le conclusioni degli inquirenti.

Tutto il resto – da ragazzi vestiti da Halloween che avrebbero gettato una bottiglietta infiammabile nell’area a maniaci occasionali di passaggio – appartiene alla fantasia o alla leggenda metropolitana, sempre a caccia di favole con cui condire il parassitismo quotidiano di persone in  cerca di un senso da dare alla loro giornata.