“Concordiamo anche noi come circolo PD di Sabaudia di porre fine alle polemiche sul cinema Augustus di Sabaudia che ci vede contrapposti a questa Amministrazione in quanto è del tutto evidente la diversità di vedute e di soluzioni sul caso che solo il tempo, che è quasi sempre galantuomo, ne evidenzierà torti o ragioni. Ma di una cosa mi preme chiarire al Sindaco pro tempore Lucci e all’Assessore esterno Borrelli che mi hanno accusato di usare un linguaggio poco rispettoso delle istituzioni con battute e boutade da avanspettacolo, che dequalificherebbero il Partito che rappresento”.
Lo dichiara il segretario del circolo cittadino Pd Pietro Piroli che spiega: “Credo che sia del tutto paradossale lanciare una accusa del genere da chi per tutta l’estate si è proclamato colui che ha resuscitato tramite il Sabaudia Film Fest la Commedia all’italiana i cui ingredienti sono la battutaccia, il controsenso, i doppi sensi, la parolaccia e, non ultimo, anche qualche piccola volgarità. Elementi che hanno reso grandi attori come Boldi, De Sica, Banfi, Brignano e tanti altri, per poi scadere nella permalosaggine per un po’ di ironia mai offensiva nei suoi riguardi. Sappia il Lucci che l’autoironia, il sapersi prendere in giro, stare allo scherzo, fanno parte di quel bagaglio di qualità che solo gli uomini intelligenti possiedono, indipendentemente dal ruolo che occupano.
Comunque sono pronto fin da subito a rivolgergli le mie personali scuse un secondo dopo che lui le avrà formalizzate all’onorevole Carelli per le belle parole che gli ha rivolto in quanto chi si erge a paladino dell’etica poi quest’etica la deve rispettare.
Un’ultima considerazione sull’aspetto politico della vicenda Augustus. In buona sostanza il Sindaco pro tempore risponde alle nostre istanze con il suo cavallo di battaglia: “Io ho vinto le elezioni anche se solo 1 sabaudiano su 4 mi ha votato ergo faccio come mi pare”. In questo sempre per rimanere in campo cinematografico ci ricorda il grande Alberto Sordi che nel finale del “Marchese del Grillo”. Alle proteste del popolo romano rispondeva: “IO SO IO e voi nun sete un c….zo”. Spero che stavolta possa strappare un sorriso al nostro Sindaco”.