“Gli appalti del Comune andrebbero messi sotto lente d’ingrandimento, troppe disinvolte dimenticanze e casualità fanno venire alla mente il proverbio “pensare male è peccato, ma quasi sempre ci si indovina”. Troppi ricorrenti nomi, negli appalti, con parentele importanti o persone da sempre appartenenti alle truppe cammellate dei potentati locali, se non palesemente impiegati nei point elettorali di personaggi poi “casualmente” con incarichi importanti all’interno dello stesso ente in seguito ad elezioni.
Criteri discutibili anche nell’assegnazione in seguito a gare quasi mai provvisti di criteri di imparzialità oggettiva e trasparenza, troppe dimenticanze e scarsi controlli poi dell’effettivo servizio reso fanno pensare che l’appalto sia quasi una scusa per il passaggio di mano di denaro dall’ente alle ditte appaltanti le quali mai debbono rendere conto del proprio operato e dei criteri adottati per l’assunzione, tant’è che io stesso ho dovuto fare un esposto alla procura circa 2 anni e mezzo fa tesa alla verifica, dell’esistenza in un appalto, di una supposta parentopoli legata alla passata amministrazione, in quanto personalmente danneggiato sul piano lavorativo. Ricordiamo che molto spesso la corruzione nasce con la collusione tra impomatati e seriosi dirigenti della pubblica amministrazione e rampanti politici d’assalto che venderebbero pure la madre per arrivare ai loro loschi scopi.
Spesso i vincitori di tali gare impiegano una gran quantità di lavoratori con stipendi da fame soventemente vicino ai 600 euro al mese allo scopo di esercitare clientelismo spicciolo ed a basso costo e con fini ricattatori (qualora si ribellasse il lavoratore non rispondendo alla chiamata del politico di referenza può perdere anche quel misero stipendio) quasi un reddito di sussistenza che nel caso di posizioni inutili, marginali o come stipendio part time per una persona(spesso una lavoratrice ma ci sono anche uomini che vengono impiegati) che disponga di sole 4 ore di tempo al giorno può tornare molto comoda.
I troppi sotterfugi alla luce del giorno, il vilipendio continuo all’onestà, far passare come legittimo uno sgambetto a coloro che avanzano giuste aspettative ha contribuito a far avviare la città sul crinale deviato e delinquenziale che tutti conosciamo, promosso e favorito dal canale politico che non conosce colore specifico, molti i furbastri indagati e supponiamo che molti altri lo saranno, ma solo una grande voglia di mangiarsi la città, con gli abitanti che dissentono o si schierano contro il sistema mafiopolitico locale. Come fare per evitare tutto questo? Chiunque sia a conoscenza di fatti rilevanti faccia un semplice esposto e una denuncia alla procura o agli organi di polizia, la cittadinanza deve partecipare in modo attivo a ripulire questa città da delinquenti, maneggioni e corrotti, senza la partecipazione attiva dei cittadini di Latina che sappiamo nella quasi totalità onesti e lavoratori non otterremo una città vivibile, mai” Comunicato diramato dal movimento politico “Trecento per cambiare Latina”.