Giudizio estinto, il Comune di Ponza perde quasi 200mila euro

Tra un cavillo legale e l’altro, senza neppure riuscire ad arrivare a una sentenza in grado di chiarire se il Comune di Ponza ha realmente subito un danno da quasi 200mila euro per colpe dei suoi ex amministratori, il rischio di un salasso per politici e funzionari è finito con un’estinzione del giudizio. Partita chiusa.

Una serie di delibere di giunta del 2002 e 2003, con cui erano state cambiate le ditte incaricate dei tributi, secondo gli inquirenti contabili aveva portato a una perdita per le casse comunali isolane pari a quasi 185mila euro, essendo andati i tributi da riscuotere prescritti.


Erano stati così mandati a giudizio l’ex sindaco Pompeo Porzio, gli ex assessori Gaetano Feola, Silverio Capone, Carlo Marcone e Maurizio Musella, e l’ex segretario comunale Alfredo Pane, per i quali la Corte dei Conti aveva chiesto la condanna a risarcire l’ingente somma.

Nel 2010, però, per un presunto problema negli inviti a dedurre, una sorta di avvisi di garanzia, i giudici avevano assolto tutti. Quella sentenza era stata impugnata e, due anni fa, era stato accolto l’appello della Procura. Per il Comune si era riaperta la possibilità di recuperare il denaro. Della vicenda, però, stanno alla sentenza ora emessa dalla Corte dei Conti del Lazio, nessuno se ne sarebbe più curato.

E, trascorso ormai troppo tempo, i giudici non hanno fatto altro che dichiarare il giudizio estinto.