Sale slot a Formia, Consulta Arcidiocesi: “Dal Tar sentenza sbalorditiva”

“Apprendiamo dalla stampa che il Tar di Latina ha annullato l’ordinanza con cui il sindaco Sandro Bartolomeo, l’8 ottobre scorso, aveva ordinato la chiusura delle sale slot alle 20 e la precedente delibera consiliare di Formia, con cui gli orari di apertura di tali esercizi commerciali erano fissati tra le 10 e le 24. Si rimane sbalorditi di fronte ad un atto giudiziario che, piuttosto di accettare un argine promosso da un’amministrazione comunale contro il dilagante fenomeno della patologia da gioco d’azzardo, favorisce gli interessi di gestori di sale slot machine e videolottery.

Come Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Gaeta, in un lungo percorso concentrato su questo fenomeno, abbiamo potuto constatare, attraverso esperienze, testimonianze ed incontri le nefaste conseguenze, nel territorio del sud pontino, del dilagare della patologia da gioco d’azzardo che ha assunto una vera e propria dimensione di piaga sociale.


Anche noi, nei nostri incontri con le varie amministrazioni, abbiamo richiesto la riduzione dell’accesso e il contenimento dell’offerta del gioco d’azzardo come prima attività per frenare tale problematica sociale. Alcuni dati riferiti al 2012 possono descrivere l’entità della questione: in Italia il gioco d’azzardo lecito che sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità, rappresenta 100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, la 3° industria italiana, 8 miliardi di tasse, 12% della spesa delle famiglie italiane, 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, 4,4% del mercato mondiale, 400.000 slot-machine, 6.181 locali e agenzie autorizzate, 2 milioni di persone a rischio dipendenza, 800.000 giocatori patologici, 500.000 i minorenni.

L’azzardo provoca solitudine, isolamento, disagio e degrado morale e sociale, grazie alla complicità legislativa dello Stato che ha permesso la diffusione capillare delle sale gioco e delle slot machine, con la giustificazione di eliminare il gioco illecito. È avvenuto che il gioco del casinò è stato generalizzato al pubblico più vasto di tutte le fasce e condizioni sociali.

Pertanto vogliamo manifestare solidarietà al Consiglio Comunale di Formia e in particolare al suo Sindaco per il provvedimento emesso e auspichiamo che anche le altre amministrazioni del sud pontino realizzino con coraggio una vera e propria azione comune, di tipo distrettuale, contro questo “cancro” sociale che sta divorando e lacerando la stabilità economica, affettiva, relazionale di moltissime famiglie del nostro territorio.”