Dalle associazioni alla politica, è bufera sulla vicenda teatri a Latina

Dalle associazioni alla politica. E’ una tempesta di commenti e contestazioni di responsabilità quella che si sta abbattendo sulla vicenda teatri a Latina. Ognuno a dire la sua. Una tempesta che ha scatenato tali reazioni solo nel momento dell’emergenza, quando la chiusura dei teatri per mancanza di agibilità è come uno schiaffo al capoluogo. Soprattutto ai fondamenti del civismo sul fronte del fermento culturale che solo i luoghi come i teatri possono garantire. E allora tutti a indignarsi, ora, solo ora, mentre in passato specie a causa delle responsabilità della politica nulla è stato fatto. Riportiamo di seguito tre note, e non a caso lo facciamo contestualmente, tre note arrivate oggi, martedì, per rendere conto delle posizioni assunte in merito alla vicenda da parte degli “addetti ai lavori”, associazioni e politici su tutti.

rinascita_civileDALL’ASSOCIAZIONE RINASCIATA CIVILE: “Quando pensi di aver toccato il fondo, tra le macerie che ci hanno lasciato in questa città, c’è sempre qualcuno che bussa da sotto… Ora ci mancava anche la perla dei teatri inagibili. L’ennesimo schiaffo dato ai cittadini di Latina. Uno schiaffo pesante anche dal punto di vista simbolico, in perfetta coerenza con quanto fatto dall’ultima amministrazione: l’annientamento della cultura.


Oggi il Sub-Commissario Prefettizio dr. Scipioni ha incontrato numerose associazioni della nostra comunità che operano nel settore culturale, tra cui Rinascita Civile, per comunicare una triste sentenza: i teatri D’Annunzio e Cafaro sono inagibili per motivi di sicurezza legati alle normative antincendio e per problemi strutturali. Il dr. Scipioni non è di certo il responsabile di questa situazione, ma solo colui che si è trovato a fronteggiare una serie di problemi che si sono cronicizzati grazie alla colpevole incuria e mediocrità di chi ci ha amministrato.

Al momento i problemi da risolvere sono tanti e, purtroppo, non è possibile fare previsioni in termini di tempistica e di impegno di spesa. Il che si traduce, per chi fa impresa ed investe sulla cultura, come pure per le associazioni no profit, (e non sono pochi!) che la stagione è a grandissimo rischio, Lievito compreso.

Queste sono le macerie che ci ha lasciato la classe politica che era presente nello scenario e che, ci auguriamo, possa far parte di un capitolo di storia che appartiene ad uno squallido passato. È il momento di rialzare la testa e di mettere da parte la rassegnazione. È il momento di tirarci su le maniche per restituire alla nostra comunità gli spazi culturali che merita, visto il grande fermento che da sempre esiste nella nostra città. È il momento di mettere insieme tutte le forze degli operatori cultura per provare a prospettare soluzioni e buone idee, con un unico obiettivo: riprendiamoci il Palazzo della Cultura! L’appuntamento per tutti i referenti delle associazioni che intendono aderire all’iniziativa è per mercoledì 23 settembre alle ore 18 presso la sede dell’Ass. Rinascita Civile – Via Aspromonte, 52 c/o Il Bagatto.

CAPOGRUPPO PD LATINA ALESSANDRO COZZOLINO

Alessandro Cozzolino
Alessandro Cozzolino

Chi vuole mettere alla pari la maggioranza inconcludente che ha guidato questa città e l’opposizione lo fa con lo scopo preciso di giustificare Di Giorgi e l’intero centro destra ed avere, così, una banale giustificazione per non voltare pagina e non cercare il cambiamento in questa città.

Dire che l’opposizione sul tema teatro è stata ferma e zitta per quattro anni vuol dire affermare una falsità e mettere sullo stesso piano due visioni di politica completamente diverse – afferma Cozzolino -. Chi fa ciò lo fa per trovare una giustificazione alla propria volontà di non cambiare le cose. Il Partito Democratico è l’unico gruppo che ha sempre proposto ed evidenziato, in consiglio comunale e nelle commissioni preposte, delle strade alternative per sviluppare la cultura a Latina, tra teatro, biblioteca e musei.

Sono stati innumerevoli i nostri appelli affinché il Sindaco nominasse un responsabile della cultura invece di tenersi per sé una delega fantasma – afferma Cozzolino -. Uno dei primi appelli che facemmo alla giunta Di Giorgi è datato giugno 2012. In quell’occasione mettemmo sul tavolo delle nostre proposte per un regolamento che desse chiarezza all’utilizzo del teatro e degli spazi pubblici, che desse trasparenza alle assegnazioni e alla gestione del palazzo della cultura. In quella occasione la maggioranza rimase sorda e andò avanti per la sua strada”.

Sempre nel 2012 il Partito Democratico denunciò la scarsa manutenzione del Teatro D’Annunzio e del Cafaro, la cattiva gestione, i continui furti di materiale nei teatri e della sciatteria e superficialità con la quale venivano gestiti gli spazi della cultura – continua Cozzolino -. L’ultima segnalazione fatta dal Partito Democratico è quella inerente la Regione Lazio con la possibilità di avere 35mila euro per interventi edilizi e di allestimento per musei e biblioteche comunali. In questa circostanza (luglio 2014) invitammo la maggioranza in consiglio comunale a prendere al volo questa occasione. La maggioranza di centro destra, anche questa volta, si fece sfuggire questa opportunità. Ma queste sono solo poche proposte fatte e tutte relative al teatro. La questione culturale andrebbe allargata a musei, rapporti con associazioni, biblioteche, scuole, università e sono davvero innumerevoli sia le mozioni presentate in consiglio che gli emendamenti presentati nei vari bilanci preventivi rimasti carta straccia perché bocciati dalla maggioranza.” 

“Le nostre sono state proposte da forza di maggioranza – conclude Cozzolino -. Di Giorgi e la sua giunta, per incapacità o per mancanza di volontà, non hanno saputo cogliere nessuna delle nostre idee. Le forze politiche a Latina non sono tutte uguali. Da una parte c’è chi ha contribuito a far chiudere i teatri e dall’altra chi, con enormi sforzi, ha continuamente fatto proposte e indicato una via d’uscita percorribile per dare una nuova vita alla cultura in città. Il programma del PD per la città farà delle politiche culturali, giovanili, turistiche e ambientali il perno dell’azione di governo e di rilancio di Latina”.

 IL CONSIGLIERE REGIONALE PD, E ASPIRANTE SINDACO DI LATINA, ENRICO FORTE

Enrico Forte
Enrico Forte

«Rispondere alle emergenze di oggi e lavorare nella prospettiva di riqualificare gli spazi da adibire alla Cultura in un progetto integrato e di ampio respiro». Questa la proposta del consigliere regionale del PD Enrico Forte a fronte della dichiarata inagibilità del Palazzo della Cultura a Latina, con la conseguente interdizione del Teatro D’Annunzio e del Cafaro.

«Oggi più che mai i nodi di una decennale malagestione della cosa pubblica vengono al pettine e l’unica risposta possibile va ricercata nella sinergia tra istituzioni, non solo per garantire l’avvio delle attività previste per la prossima stagione, ma imprimere una vera e propria svolta al settore culturale della città. Occorre offrire nuove prospettive agli operatori che oggi svolgono il proprio ruolo in un clima asfittico e insicuro, sotto tutti  i punti di vista.

Ancora non è chiaro il costo degli interventi, sicuramente importante,  per la messa in sicurezza del palazzo delle Cultura – dice Forte – ma pensiamo che oggi si possa intanto garantire lo svolgimento delle attività di carattere amatoriale e formativo come quelle già in corso, presso altri spazi che hanno le caratteristiche giuste per  sopperire a questa emergenza.

Innanzitutto, ribadendo l’urgenza di una collaborazione tra enti e istituzioni,  si può pensare ad un utilizzo dell’auditorium del liceo Classico Dante Alighieri oppure del Teatro Ponchielli, questo ultimo ricadente nel patrimonio comunale. Non mancano, dunque, possibilità di offrire una risposta celere, ma nel breve e lungo periodo una soluzione potrà essere cercata solo nella collaborazione tra istituzioni, in primis Regione, Provincia e Comune. Questa emergenza – dice Forte – può darci l’occasione anche di scoprire altri luoghi da adibire alla fruizione della cultura, fermo restando che una città capoluogo non può permettersi lo stato di abbandono in cui purtroppo versa oggi la sua massima espressione nel settore, ovvero il Palazzo di via Umberto I.

La riscoperta degli spazi esistenti, pensiamo anche anche al Teatro Moderno, oppure al teatrino ‘Dei Mille’ praticamente sconosciuto, potrebbe mettere in luce angoli sin’ora poco utilizzanti offrendo a tutti quelli che lo vorranno – le imprese del settore, le associazioni e i giovani che non hanno molte risorse- luoghi per incontrarsi ed operare. Ma non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo principale, ovvero quello di ridare centralità al Palazzo della Cultura – l’ultima grande struttura pubblica realizzata –  e rimetterlo in piedi per evitare ulteriore impoverimento della città e delle sue forze espressive e creative oltre che economiche».