72° anniversario del martirio del giovane corese Amerigo Sterpetti

Amerigo Sterpetti

Ricorre domani, mercoledì 9 Settembre, il 72° anniversario del martirio di Amerigo Sterpetti (nella foto tratta da cadutidellapolizia.it) giovane militare corese che diede la vita per l’ideale della libertà e garantire un futuro alla Repubblica. Ne mantiene vivo il ricordo nella sua città una lapide commemorativa in via Lago Vetere, a Cori valle, dove è scolpito il suo sacrificio nell’adempimento del proprio dovere. Amerigo Sterpetti, classe 1922, guardia P.A.I. (Polizia Africa Italiana) cadde il 9 Settembre 1943, a soli 21 anni, combattendo contro le truppe tedesche nei pressi del ponte della Magliana. Fu il primo caduto italiano nella battaglia per la difesa di Roma dall’occupazione tedesca, tra l’8 e il 10 Settembre di quell’anno.

Erano passate solo poche ore dall’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli angloamericani, quando si scatenò la reazione tedesca contro i reggimenti italiani in tutti i centri più importanti del Paese. La capitale fu accerchiata e mentre le alte cariche dello Stato, i reali e i vertici militari rinunciavano a difenderla, ripiegando a Pescara, i coraggiosi soldati del regio esercito, della P.A.I. e delle altre forze dell’ordine, affiancati da generosi cittadini, combatterono valorosamente contro un nemico preponderante, fornito di mezzi corazzati che non esitarono a sfondare le linee difensive, provocando disastrosi bagni di sangue. Firmata la resa, iniziò l’occupazione nazista di Roma, terminata il 4 Giugno 1944 con la Liberazione da parte degli Alleati.


Amerigo Sterpetti, del Battaglione P.A.I. «Luigi Amedeo di Savoia», lottò fino alla fine per impedire l’avanzata tedesca verso Roma. I tedeschi cercarono di impadronirsi della sua mitragliatrice, mentre Amerigo rimaneva incollato all’arma. Centrato prima da un colpo di pistola sparato a bruciapelo, mantenne la posizione infliggendo perdite agli assalitori che lo finirono a pugnalate (come rappresentato nella stampa tratta da cadutidellapolizia.it).  Un gesto eroico, degno di essere imitato e meritevole di pubblico onore, che gli è valso il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria ed anche l’intitolazione di una strada della capitale.