Il renziano di ferro dice addio, e la maggioranza di Lenola, sempre più mini, scricchiola. Sindaco Andrea Antogiovanni compreso, sono rimasti in quattro, contro due rappresentanti d’opposizione. A salutare, nel corso del consiglio comunale di giovedì sera, è stato il consigliere d’area Pd Lucio De Filippis, delegato al Turismo fuoriuscito dal gruppo di “Lenola Rinasce” (composto da esponenti Pd, Ncd e Sel) dichiarandosi indipendente: rimarrà negli stessi banchi che ha finora occupato, pronto a votare di volta in volta a piacimento. Un ricordo, gli ordini di scuderia. Portandolo da qui in avanti a rappresentare un’incognita potenzialmente pronta ad ogni possibile sgambetto. Cos’ha portato De Filippis – nei mesi scorsi agli onori delle cronache per la mancata presidenza al Parco Aurunci – ad abbandonare i sodali, sottolineando di non riconoscersi più nel gruppo che finora ha rappresentato?
Se è vero che le voci sui suoi malumori (non isolati) su diversi temi si rincorrevano da mesi, lo strappo è diventato concreto dopo la bocciatura di alcuni emendamenti al bilancio 2015, avvenuta appunto nell’ultima assise. Col vicesindaco Pasqualino Guglietta che “senza sottintesi ha detto a De Filippis di andarsene se non gli stava bene la situazione, lo stesso monito lo ha lanciato verso gli altri sui colleghi”, raccontano dal gruppo di minoranza del “Movimento civico”. “Tutto questo perché il consigliere Lucio De Filippis voleva condividere un progetto turistico, incanalare la discussione come stava facendo l’opposizione, trovare le soluzioni – che ci sono – e lavorare”. Le deleghe in mano al “ribelle” – Turismo, Agricoltura, Viabilità rurale, Aree protette e patrimonio forestale – hanno per forza di cose le ore contate. A meno di improvvisi dietrofront, il primo cittadino lenolese le ritirerà a stretto giro.