Sanità Lazio, Simeone: “La rete per l’infarto a rischio efficacia. Zingaretti intervenga”

Giuseppe Simeone

“Siamo molti felici e soddisfatti che la rete per l’infarto miocardico acuto, operativa dal 2012 nella provincia di Latina, sia stata presa dal presidente Zingaretti a modello da esportare in tutte le Province del Lazio. Allo stesso tempo siamo preoccupati perché se la Regione e l’Ares 118 non renderanno compatibili tra di loro tutti i sistemi di trasmissione e ricezione della rete per l’infarto nel Lazio, la provincia di Latina rischierebbe di restare isolata. In questo modo un’eccellenza che ha portato risultati importanti in termini di vite salvate e sul piano dell’efficienza e della qualità del sistema sarebbe cancellata.

Per questa ragione e per fare chiarezza in merito ho presentato una interrogazione urgente a riposta immediata nella quale chiedo a Zingaretti se risultano essere già state espletate gare per l’acquisto di sistemi di teletrasmissione e ricezione finalizzati all’estensione della rete per l’infarto a tutte le postazioni del Lazio; se è a conoscenza del disservizio che si potrebbe creare per la mancanza di un sistema di telemedicina e di teletrasmissione compatibile ed omogeneo su tutte le ambulanze e le postazioni fisse operative nella provincia di Latina e nel Lazio; se intende, come evidenziato nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, concretizzare il progetto di esportare il modello della rete pontina per l’infarto miocardico in tutte le strutture ospedaliere del Lazio tenendo in primaria considerazione la compatibilità dei sistemi già utilizzati con quelli che si intendono acquistare, per le postazioni fisse e mobili del Lazio; se intende, rilevata tale criticità, intervenire al fine di rendere tutti i sistemi operanti nella rete per l’infarto miocardico acuto del Lazio compatibili tra loro e quali azioni immediate intenda mettere in atto per colmare questo possibile disservizio; quali azioni e quali investimenti intende mettere in atto per valorizzare concretamente la rete per l’infarto garantendo su tutte le ambulanze del Lazio un servizio efficiente, compatibile ed operativo al fine di non mettere a rischio la vita dei pazienti; se è a conoscenza del fatto che la possibile incompatibilità tra tutti i sistemi di teletrasmissione e ricezione, operativi nelle postazioni fisse e mobili del Lazio, potrebbe comportare uno spreco dei fondi utilizzati per la creazione e il funzionamento della rete pontina per l’infarto, che in questi anni ha prodotto risultati di eccellenza e salvato tantissime vite, nonché potrebbe costituire un ingiustificato sperpero di denaro pubblico e un danno erariale sanzionabile dalla Corte dei Conti.


Ad oggi la tecnologia utilizzata per la teletrasmissione e la ricezione degli ECG nelle strutture mobili e fisse della provincia di Latina risultano essere del modello Lifepack 12 e Lifepack 15 forniti dalla società Medtronic. A quanto sembrerebbe, però, l’Ares 118 starebbe procedendo ad appaltare il sistema operativo di ricezione e trasmissione per le postazioni fisse e mobili delle altre province del Lazio e Roma, a società, la Mortara Rangoni, che utilizza tecnologie diverse da quelle impiegate nella provincia di Latina per la rete per l’infarto. I sistemi sembrerebbero quindi non essere compatibili tra loro privando la rete per l’infarto di elementi fondamentali al suo pieno funzionamento. La rete pontina per l’infarto è nata da un protocollo di intesa firmato dalla Provincia di Latina, che ha stanziato circa 350mila euro, dall’Ares 118 e dalla Asl ed è al primo posto nel Lazio per numero di interventi effettuati con successo e tra i primi 5 centri in Italia su ben 250 laboratori di emodinamica. Nel primo anno di attività della rete sono stati trattati con angioplastica primaria presso il Santa Maria Goretti di Latina 282 pazienti arrivati a 361 nel 2013 con un incremento del 200% rispetto al 2011. Oggi, stando la decisione del presidente della Regione Lazio di prendere il sistema pontino a modello esportandolo a tutto il resto del Lazio, è fondamentale quindi anche rendere omogenei e compatibili tutti i sistemi operativi utilizzati dalle singole postazioni fisse e mobili. Ci auguriamo si sia trattato di una boutade ma, in caso contrario, che Zingaretti proceda immediatamente a risolvere quello che potrebbe trasformarsi in un disservizio che mette a rischio la vita dei cittadini gettando al vento anni di lavoro, risorse e eccellenza”.