Inchiesta della Guardia Costiera: quattro indagati, perquisite Interminal e Autorità Portuale

Ferro sequestrato al Porto di Gaeta
Ferro sequestrato al Porto di Gaeta

Novantacinque pagine, comprensive di intercettazioni, a raccontare la gestione del carico / scarico di materiale ferroso al Porto di Gaeta. Un’inchiesta che sarebbe cominciata con un sequestro e portata avanti per due anni dalla Guardia Costiera di Gaeta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei. Questa mattina il via all’esecuzione delle ordinanze di misure cautelari personali e reali emesse dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Cassino – Angelo Valerio Lanna. Poco più di un milione di euro il valore dei conti correnti sequestrati in alcuni istituti di credito. Perquisiti anche la sede dell’Autorità Portuale e la Interminal ma sembrerebbe con esito negativo.

rottamiReati ambientali, corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e altri tra quelli contestati a vario titolo all’imprenditore Nicola Di Sarno, all’intermediario siciliano Andrea Di Grandi, al ragioniere Daniele Ripa di Castrocielo, a Franco Spinosa dell’Autorità Portuale contro cui è stata emessa una misura interdittiva di sospensione per due mesi dalle proprie funzioni. Tre le società ai raggi x ovvero la Interminal – gruppo Intergroup – di Nicola Di Sarno, la Di Grandi Catania srl e una sua controllata.


montagna-di-ferro-al-porto-di-gaetaI dettagli sull’operazione saranno resi noti durante la conferenza stampa tenuta dal procuratore della Repubblica di Cassino Paolo Auriemma, dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei titolare delle indagini e dal comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gaeta – Cosimo Nicastro -, che si terrà domani, sabato 8 agosto, alle ore 10, presso la sede della Guardia Costiera di Gaeta, in via Docibile 25.

Nel frattempo le difese degli indagati hanno già individuato e nominato il proprio collegio difensivo negli avvocati Filippo Visocchi, Vincenzo Macari, Alfredo Zaza D’Aulisio e Claudia Magliuzzi.

Ore 18.49, richiesta di precisazione – Intergroup informa che “In merito all’articolo che avete scritto poco fa, dove fate il nome della nostra azienda e del suo ex amministratore, vi ricordo che Interminal non è proprietaria del materiale in oggetto, che rientra nella categoria della materie prime secondarie (che vanno riciclate e non smaltite o gettate in discarica). Interminal movimenta merci di proprietà altrui e ne cura il deposito secondo le norme ambientali vigenti, come peraltro riscontrato in questi anni dalle autorità presenti in porto a Gaeta (Autorità Portuale, GdF, Capitaneria di Porto, Guardia Costiera ecc ecc). Ulteriori dettagli possono essere chiesti a chi di dovere, dato che la nostra attività si è sempre svolta secondo la legge, come peraltro sempre stato sotto gli occhi di autorità, clienti e fornitori”.