Conclusione del pellegrinaggio e “giornata dell’anziano”: due importanti eventi al Santuario della Civita

Al Santuario della Madonna della Civita, ieri, domenica 2 agosto 2015, prima domenica di agosto di questa estate rovente, si sono svolti due grandi ed importanti eventi. Il primo nella prima mattinata, alle ore 6.00 con l’arrivo al santuario di oltre 100 giovani dell’arcidiocesi di Gaeta, guidati da don Mariano Salpinone, parroco della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Formia, meglio conosciuta come Don Bosco, che hanno conclusa la settimana della missione giovani con il pellegrinaggio a piedi alla Civita, svolto durante la notte tra sabato e domenica; il secondo è stata la celebrazione della giornata dell’anziano, con la partecipazione di oltre 200 anziani, provenienti da Itri e da altre località che si sono ritrovati alla Civita per ringraziare la Madonna.

La prima messa dell’aurora, quella per i giovani, è stata officiata da don Mariano Salpinone che ha avuto parole di incoraggiamento e di ringraziamento per i giovani che hanno fatto una bellissima esperienza di vita cristiana e di formazione religiosa in questi giorni. Occasione per i giovani anche per ricevere il sacramento del perdono e confessarsi, nel giorno in cui si potevano ottenere le indulgenze plenarie, per se stessi e per i propri cari, vivi e defunti, giorno del perdono di Assisi. La messa per gli anziani è stata officiata da padre Cherubino Di Feo, decano della comunità passionista di Itri, con i suoi circa 80 anni di vita, di cui 50 anni vissuti a Itri e di cui 30 al Santuario. Padre Cherubino ha parlato a cuore aperto ai numerosi anziani presenti alla messa solenne ed ha incoraggiato le persone delle terza età a non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita, agli anni che avanzano e spesso alla malferma salute. Nella mattinata ad amministrare il sacramento della penitenza ci sono stati i padri Emiddio Petringa, Francesco Vaccelli e Antonio Rungi e Mario Corvino. Le messe della mattinata sono state celebrate da padre Cherubino, padre Francesco Vaccelli e padre Antonio Rungi, che ha chiuso la mattinata di impegni sacerdotali alla Civita con la messa officiata alle ore 12.00 e alla quale hanno partecipato circa 200 fedeli, tra cui diversi giovani ed adulti.


A conclusione della santa messa il sacerdote, padre Antonio Rungi, ha invitato i fedeli che usano il cellulare e il telefonino e che spesso di dimenticano di spegnerlo in chiesa durante la messa, a mettere come suoneria il canto della Madonna della Civita o un canto mariano e di sostituire le foto e le immagini del desktop del cellulare con l’immagine della Madonna della Civita. “Un modo questo per ricordarsi più spesso della Madonna –ha detto padre Rungi – e pregarla continuamente e di evitare di dare fastidio se il telefonino dovesse squillare durante la celebrazione della messa. Meglio sentire un canto mariano da segnale di chiamata che una delle musiche laiche o suonerie strane che sono utilizzate sui cellulari”.

La bellissima e partecipata mattinata di eventi alla Civita si è conclusa con la benedizione solenne che padre Rungi ha impartito a tutti i presenti alla fine della messa di mezzogiorno, durante al quale hanno partecipato con fede, devozione, raccoglimento, a parte qualche squillo di cellulare, tantissima gente. In sintesi alla Santuario della Civita quest’oggi sono salite al cielo mille e mille preghiere alla Vergine Santissima e niente altro è giunto al Santuario portato dalla fede dei tanti giovani ed anziani che hanno raggiunto la Civita con le proprie gambe e con tutti i mezzi per onorare la Vergine Santa, nel mese dedicato, avendo iniziato la quindicina in preparazione alla solennità dell’Assunta del 15 agosto di ogni anno. Nel pomeriggio, officiate da padre Francesco, Cherubino ed Emiddio sono state celebrate le messe delle ore 17; 18 e 19, quest’ultima all’aperto per dare possibilità a tutti i diversamente abili e malati di partecipare alla messa, pur avendo a disposizione l’ascensore per accedere direttamente alla Chiesa del Santuario.

A distanza sono anche salite, inquinando l’atmosfera, le fiamme dei tanti incendi che vicino o lontano dal Santuario si sono sviluppati nella notte e proseguiti nella mattinata e per l’intera giornata. Neppure nel giorno di festa si sono fermate le mani di quanti, con molta probabilità, incendiano boschi per scopi ignobili.