Falsi agenti assicurativi in trasferta. Specialisti del raggiro su cui stanno indagando i carabinieri della Stazione di Lenola, che giovedì hanno denunciato per truffa in concorso un 41enne residente in provincia di Napoli, già gravato da precedenti specifici: sventolando un assegno da 9mila 800 euro, si era fatto consegnare 550 in contanti da un anziano di Campodimele. Un colpo gobbo perpetrato la scorsa settimana, con la complicità di due soggetti ancora in corso d’identificazione.
Il trio, vestito di tutto punto, si è portato in località Taverna, presso l’abitazione di un 84enne che, rimasto vedovo da qualche mese, vive da solo. Con tutta probabilità, già sapevano di poter andare sul sicuro. Citofonano; il malcapitato apre; loro iniziano il teatrino. Incaricati da una compagnia assicurativa, dicono di essere arrivati fin laggiù per consegnargli il sostanzioso assegno. Quasi 10mila euro che gli sconosciuti sostengono dovuti per un fantomatico incidente accorso tempo prima al figlio.
Un risarcimento-fantasma sotto il naso, da intascare previo espletamento di una piccola formalità: la liquidazione della parcella all’avvocato della compagnia. Un migliaio d’euro, secondo le richieste iniziali. Somma poi scontata a 550 dopo una breve trattativa, tanto per sfatare il mito delle compagnie inflessibili e pure un po’ carogne. Soldi per le inesistenti spese legali intascati, sedicenti agenti che salutano.
Quando l’anziano si è reso conto di essere incappato in un raggiro, era ormai troppo tardi. Partita la denuncia, a cercare di rimediare ci hanno pensato i carabinieri: ascoltata la vittima, hanno trascorso alcuni giorni tra accertamenti tecnici e lavoro d’archivio, tenendo ben presente il modus operandi utilizzato. Finché non si è giunti al 41enne campano appena deferito, col cerchio pronto a stringersi anche attorno agli altri “colleghi”.
Nel frattempo, dal comando provinciale dei carabinieri invitano nuovamente all’attenzione soprattutto le persone di una certa età o sole: “Nessuno verrà mai a chiedervi soldi contanti al portone di casa o in strada, né per bollette né per altro. E chi lo fa, è un malintenzionato”.