Sestante Terracina: “Eleggeteci per governare e poi controllateci”

Eleggeteci per governare Terracina, ma poi controllateci. Vogliamo essere controllati. Gestiremo i soldi di tutti e tutti dovranno sapere come. Lo strumento c’è e si chiama Piano Esecutivo di Gestione. “Il piano esecutivo di gestione è disciplinato dall’art. 169 TULOEL (ex art. 11 del d.lg. 25.2.1995 n. 77) come strumento di programmazione e di autorizzazione alla spesa finalizzato a ordinare e a razionalizzare l’attività degli enti locali, attraverso la previsione di obiettivi, risorse e responsabilità di gestione, che risulta ispirata a criteri di efficienza, efficacia economicità e trasparenza dell’azione amministrativa”.

Funziona così: successivamente all’approvazione del bilancio di previsione annuale da parte del Consiglio comunale, la Giunta, con il PEG, suddivide il bilancio in capitoli di spesa relativi agli obiettivi da raggiungere, assegnando ciascun obiettivo (compresa la frazione di bilancio da utilizzare per far fronte alle spese da impegnare) ai responsabili dei servizi competenti preposti ai vari centri di responsabilità. In questo modo, all’inizio dell’esercizio finanziario, si sa con certezza quanto spenderà il Comune e per che cosa.


Il problema, per una amministrazione poco trasparente, è che il Peg non consente “improvvisazioni” finalizzate più a soddisfare interessi individuali che collettivi. Infatti, la decaduta amministrazione comunale terracinese approvava, sì, il Peg (è un obbligo di legge per i comuni con oltre 15mila abitanti), ma alla fine dell’esercizio finanziario, invece che all’inizio, con il pretesto che il termine massimo per l’approvazione del bilancio di previsione era sempre prorogato dal governo nazionale ad anno inoltrato, a volte persino a settembre. Quegli amministratori mai spiegavano che la scadenza fissata era, appunto, il limite massimo e che niente impediva di approvare prima il bilancio di previsione. Il risultato era una gestione dei soldi pubblici opaca, confusa, e decisa giorno per giorno.

Noi del Sestante ci impegniamo a governare facendo del Peg uno strumento sostanziale e non solo formale della gestione amministrativa. Perché vogliamo essere controllati e dare a ciascuno ogni mezzo per sapere che cosa viene fatto del suo denaro”.