Bardellino in Consiglio comunale a Formia: “Stavo solo cercando il mio medico”

Ernesto Bardellino in Consiglio comunale a Formia nel luglio 2015

Riceviamo e pubblichiamo da Ernesto Bardellino in relazione all’ultimo Consiglio comunale tenutosi a Formia.

“Il giorno 15 luglio 2015, mercoledì, alle ore 17.30 circa, il sottoscritto era in cerca del dottor Dario Colella, mio medico di fiducia, e avendo avuto notizia che si poteva trovare presso il Comune di Formia in quanto Consigliere comunale ed essendovi il Consiglio, sono andato al Comune. Lì ho incontrato il dottor Colella il quale, scusandosi perché impegnato in Consiglio, con il garbo che lo contraddistingue, mi ha dato i consigli professionali che avevo richiesto essendo il sottoscritto preoccupato per la propria cardiopatia invalidante al 100%.


Il dottor Colella ha offerto al sottoscritto anche un bicchiere d’acqua invitandomi a sedere e riposare prima di andare via considerando il grande caldo di questi giorni. Lo scrivente si è andato a sedere dove possono sedersi tutti i cittadini formiani , cioè nella sala del Consiglio.

E’ accaduto che il giorno dopo, dall’articolo sopra citato, anche su H24, lo scrivente leggeva che l’avvocato Mattia Aprea aveva collegato la presenza del sottoscritto alla replica che lui aveva fatto ad altro Consigliere comunale relativa alle case oggetto di confisca. Lo scrivente quindi è venuto a conoscenza che in Consiglio si è parlato di “presenze inquietanti” e vi è stata una lite fra i vari Consiglieri.

A questo punto il sottoscritto, visto che le accuse sono alla sua persona, fa presente che nulla aveva a che fare la sua presenza con il Consiglio comunale del 15 luglio e di essere stato lì per caso; di non essere una presenza inquietante poiché lo scrivente è persona incensurata, che rispetta le leggi e non commette reati al contrario di chi dal pulpito predica in un modo ma all’atto pratico ha un comportamento non proprio cristallino e che lascia ampie perplessità.

Lo sconcerto dello scrivente è che l’avvocato Aprea considerandolo una persona per bene e un professionista serio, si sia espresso nei confronti del sottoscritto con questi termini che hanno offeso l’onorabilità del concludente. Poichè mi ritengo leso nel decoro personale e mi reputo diffamato dalle dichiarazioni rese in Consiglio comunale, in caso non ricevessi delle scuse formali, mi riservo di agire per tutelare la mia persona”.