
Questa mattina il Sabaudia Film Fest si è trasferito alla RSA di Borgo San Donato nella cittadina Pontina. Ospite d’eccezione l’attrice, regista e doppiatrice Simona Izzo che ha voluto omaggiare con una visita gli ospiti della Residenza Sanitaria Assistenziale del Gruppo Romano, struttura in cui trovano cure e ospitalità più di 60 pazienti non più autosufficienti.
Accolta dal dirigente medico aziendale Natale Santucci e dal direttore operativo Maurizio Salvatori e alla presenza del sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci, la Izzo è stata guidata in un emozionante percorso all’interno del delicato mondo dell’assistenza alle persone più anziane.

L’attrice ha intrattenuto con la sua allegria e i suoi racconti di vita personale gli ospiti e gli operatori sanitari della struttura, mostrando una sensibilità e un coinvolgimento emotivo straordinari. Dalla musica alla cinema-terapia e alla pet-therapy: l’artista ha infatti potuto toccare con mano, restandone estremamente coinvolta, le interessanti attività assistenziali che vengono svolte presso la Residenza del San Raffaele. La sua visita ha rappresentato un momento di socializzazione e contatto umano di grande valore offrendo un’espressione concreta alla filosofia di umanizzazione delle cure da sempre perseguita al San Raffaele.
“Trovo tutto ciò emozionante – ha dichiarato la Izzo – anche perché nella mia a vita ho provato in prima persona quanto arti come la musica, il cinema e il teatro possano guarire o lenire certe sofferenze”.
“Siamo felici della visita di Simona Izzo presso la nostra struttura – ha dichiarato Santucci – la quale ha dato ulteriore conferma di quanto, nel delicato compito della assistenza e della riabilitazione cognitiva alle persone anziane, siano potenti strumenti come la musica e il cinema poiché capaci di regalare gioie ed emozioni dal grande potenziale evocativo”.
“La visita della signora Izzo – ha voluto sottolineare il sindaco Lucci – ha significato tanto per me perché ha rappresentato un eccezionale momento di vitalità e condivisione, non soltanto per la struttura del San Raffaele, cui fin dalla sua nascita sono molto legato, ma più in generale per la comunità locale”.