Avrebbe costretto la compagna a fare sesso con il figlio 12enne

Stalking sulla compagna, maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e poi l’accusa più pesante: quello di aver costretto la sua donna all’incesto, a fare sesso con il figlio di 12 anni. Un quadro a tinte fosche quello tracciato dal sostituto procuratore Maria Eleonora Tortora al termine delle indagini su quanto sarebbe avvenuto all’interno di una famiglia di Monte San Biagio e che ha ora portato il giudice Laura Matilde Campoli a disporre un processo per un agricoltore di 65 anni.

L’inchiesta ha preso il via lo scorso anno. Il 65enne era stato arrestato per delle violenze compiute nei confronti di un parente. Vistosi revocare i domiciliari e tornato a casa, a Monte San Biagio, l’agricoltore non aveva trovato la compagna ad attenderlo. La donna, stando alla sua versione dei fatti, aveva svuotato i suoi conti e venduto i mezzi agricoli. Il 65enne si era così messo sulle tracce della compagna, allontanatasi con la figlia, ed era stato denunciato per stalking. I carabinieri di Fondi, approfondendo il caso, avevano però ben presto raccolto testimonianze sia dai figli che dalla compagna dell’agricoltore anche su una serie di maltrattamenti e di abusi sessuali subiti dalla donna, di 14 anni più giovane dell’imputato. E, tra un’accusa e l’altra, era spuntata fuori anche quella che la 51enne sarebbe stata costretta dal compagno a fare sesso con il figlio più piccolo, quando quest’ultimo aveva 12 anni. Il ragazzino, trovato con della droga a scuola e scooter rubati a casa, era stato intanto condotto in una comunità, dove aveva iniziato a sua volta a fare delle confidenze ai responsabili di quella struttura, sostenendo che il padre era solito frequentare prostitute e che la stessa cosa faceva lui. Il minore, attualmente 15enne, sulla vicenda dell’incesto aveva però detto che era stata la madre, all’insaputa del papà, a costringerlo a un particolare rapporto. Un racconto, secondo gli assistenti sociali, non veritiero, fatto solo per difendere il genitore.


Con un quadro del genere, il giudice Campoli ha mandato a giudizio il 65enne, difeso dagli avvocati Angelo Palmieri e Francesco Pietricola. La compagna intanto si è costituita parte civile, tramite l’avvocato Arnaldo Faiola, e il processo inizierà, davanti al Tribunale di Latina, il prossimo 15 marzo.