Reportage giornalistici ed inchieste giudiziarie condotte nel basso Lazio rivelano sempre più gli stretti legami tra le mafie (camorra, mafia e ‘ndrangheta) ed i loro referenti locali che investono negli appalti pubblici, nei trasporti, nell’edilizia, nella droga, nella contraffazione, nella gestione della portualità e dei relativi background, nella gestione dei rifiuti, ecc. Il tutto grazie ad una rete di collusi e corrotti, di liberi professionisti e politici di tutte le estrazioni, che agevolano e, più spesso, indirizzano questi traffici in provincia di Latina.
Il radicamento della camorra nel Sud Pontino è oramai un dato acquisito ma le reazioni di un territorio, tradizionalmente sano ed estraneo a certe dinamiche di gestione del potere, vanno verso direzioni opposte, entrambe sbagliate. Recenti fatti di cronaca cittadina hanno relegato una parte del mondo politico su posizioni di autocompiacimento, come se, con il concorso delle istituzioni, fosse stato compiuto tutto il possibile per contrastare il fenomeno mafioso; l’altra reazione, diametralmente opposta, dopo un periodo di silenzio e di indifferenza, disposta al massimo ad ammetterne la presenza ma solo come mafie di importazione, si è incamminata verso un negazionismo di ritorno, dove un singolo evento, l’omicidio dell’avvocato Piccolino, troppo frettolosamente attribuito alla camorra, ha automaticamente escluso la matrice mafiosa da tutte le operazioni delle forze dell’ordine che sinora hanno portato all’arresto e al sequestro dei beni di clan residenti nella nostra zona.
Occorre fare chiarezza sulla situazione dell’illegalità nel nostro territorio ed occorre farlo subito, senza esitazioni nè timori reverenziali, perchè, specialmente in un periodo di crisi e povertà come quello attuale, le mafie e la cultura mafiosa di cui sono portatrici, possono corrempere ulteriormente ed irreparabilmente la cultura ed il tessuto sociale del territorio, problema questo che spesso, purtroppo, scuola, istituzioni ed associazioni non sono ancora preparate a riconoscere e combattere. E’ per questo motivo che i Presidi di Formia. Itri e Cassino dell’Associazione Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nella ferma volontà di continuare ad onorare la memoria del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, hanno organizzato per sabato 18 luglio, vigilia della strage di via d’Amelio, con inizio alle ore 20, presso il Villaggio Don Bosco a Formia, grazie alla disponibilità del parroco Don Mariano Salpinone e dei suoi collaboratori, un incontro sul tema “Formia: mafie, struzzi, pavoni”, introdotto dai giornalisti di H24 Adriano Pagano e Francesco Furlan, che parleranno del radicamento della camorra nel Sud Pontino, cui seguiranno il dott. Giuseppe De Matteis, questore di Latina, Andrea Palladino, giornalista de Il Fatto Quotidiano, Gabriella Stramaccioni, responsabile nazionale di Libera per il Welfare e Fabrizio Marras, coordinatore provinciale di Libera. L’incontro, che sarà preceduto alle ore 18 dal 3° Memorial Borsellino, con partite di calcio a 11 e calcetto tra le squadra di Libera, degli animatori e dei papà del don Bosco, terminerà con un dibattito tra pubblico e relatori.
La serata, quindi, sarà arricchita dalle performances gastronomiche dei ragazzi del presidio di Formia che organizzeranno una cena, ad offerta consigliata, realizzata con prodotti provenienti dai beni confiscati alle mafie, il tutto allietato dal concerto “Libera il Villaggio” in cui si esibiranno giovani band e cantautori. Durante le esibizioni, verranno simbolicamente consegnati nelle mani di Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo, vittima innocente di un colpo vagante di pistola, le diverse centinaia di libri raccolti da tanti volontari per la biblioteca “Annalisa Durante”, imaugurata lo scorso 23 giugno nel rione popolare di Forcella. Questo importante presidio culturale, destinato ai ragazzi del quartiere, è stato fortemente voluto da “Giannino” Durante, papà di Annalisa, uccisa per errore a 14 anni mentre due clan rivali si affrontavano nel pieno centro di Napoli. Ricordiamo che la raccolta dei libri, grazie alla fattiva collaborazione di tanti volontari ed alsuccesso raggiunto, proseguirà sino a fine mese, quando tutte le pubblicazioni verranno inventariate e consegnate alla biblioteca con un evento che coinvolgerà il quartiere partenopeo.