L’appaltone per la nuova illuminazione pubblica di Fondi scivola sui vizi di forma. E, nonostante un restyling della rete già avviato, la determina dirigenziale d’aggiudicazione, risalente al gennaio scorso, viene annullata: al netto dell’esito di eventuali ricorsi al Consiglio di stato, tutto da rifare.
La sezione pontina del Tar ha infatti accolto parzialmente entrambi i ricorsi presentati dalle uniche due ditte partecipanti alla gara (sentenza appalto pubblica illuminazione), un appalto che nell’arco di 15 anni vedrà il Comune sborsare 10 milioni di euro più Iva, con la ditta affidataria che si impegnava a realizzare a proprie spese, con annessa manutenzione futura, una nuova rete d’ultima generazione completamente a tecnologia Led. A vincere, era stata la “D’Urso Impianti”, portando l’altra, la “Martini & Martini”, ad appellarsi ai giudici amministrativi: la prima ditta, non avrebbe avuto tutti i requisiti formali per essere ammessa alla procedura di gara. Circostanza effettivamente ritenuta in parte fondata. Peccato che, all’esito del ricorso incidentale avanzato dalla “D’Urso”, sia stata ritenuta priva dei necessari requisiti anche la ditta che per prima aveva bussato alle porte del Tar.
A godere, non rimane nessuno: aggiudicazione definitiva annullata, col collegio presieduto dal dottor Carlo Taglienti che, nella sentenza pubblicata nei giorni scorsi, ha ritenuto di dichiarare inefficace il contratto in essere sia per i vizi riscontrati, sia per la sua durata di 15 anni. Per consentire al Comune di espletare una nuova gara, la cessazione dell’efficacia avrà luogo a partire dal primo gennaio 2016. Vale a dire quando la “D’Urso” avrà finito buona parte del rifacimento all’insegna dei Led iniziato nelle scorse settimane: dietro l’angolo, lo spauracchio di una (cospicua) richiesta risarcitoria.